A Messina il gelato è una cosa seria: lo sa bene il mastro gelatiere Giuseppe Arena che con la sua Gelateria di Ganzirri si è conquistato i due coni del Gambero Rosso, guadagnandosi un posto nella guida gastronomica più famosa e importante d’Italia. «Gelati e granite – si legge nella sua scheda – sono il centro della sua ricerca e per trovare le migliori materie prime è disposto a viaggi fuori porta, tra i giardini sulle alture oltre la città e di più. La mezza con panna è di una bontà incredibile».
Il suo nome ormai a Messina è garanzia di qualità, ma per chi non lo conoscesse Giuseppe Arena, classe 1975, ha iniziato sin da ragazzo lavorando nel laboratorio di famiglia. Oggi gestisce una sua gelateria, insieme alla moglie Rosaria, al centro del villaggio marinaro di Ganzirri. Ma di lui vi avevamo già parlato diffusamente, perché a febbraio 2022 era stato scelto per il secondo anno consecutivo, come pasticcere ufficiale della “Casa del Festival” di Sanremo.
Oggi ci mostra con orgoglio la pagina che gli ha dedicato il Gambero Rosso nella sua guida alle migliori gelaterie d’Italia. Ma cosa scrive la rivista di gastronomia dei gelati (e delle granite) di Giuseppe Arena? Ci racconta della sua attenzione per le materie prime utilizzate, della sua costante ricerca del gusto “giusto”, quello più genuino: «Da menzionare – si legge nella sua scheda –, la nocciola dei Nebrodi, il gianduia Capo Peloro, la carruba di Sampieri (Modica), la mandorla amara di Tortorici con fichi caramellati infornati, il pistacchio. Notevole anche il gelato alla ricotta. Parte della frutta è di casa, ne giovano i sorbetti e le granite al mandarino, arancia, gelsi e fragola. Piccolo dehors con qualche tavolino dove poter consumare. La moglie Rosaria garantisce un ottimo servizio che include caffetteria e piccola pasticceria». E infine, un’avvertenza:: «Attenzione, la “mezza con panna – nel bicchiere metà granita di caffè e metà panna – è di una bontà incredibile».
Soddisfatto di questo traguardo, il mastro gelatiere Giuseppe Arena: «Per me, e anche per la città, è fonte d’orgoglio poter portare la nostra cultura dolciaria più in alto possibile».
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