Quante volte capita di sentirsi non al sicuro per le vie di una città, anche la propria, e sentire un senso di inadeguatezza, di paura, nel camminare da soli? Sempre più spesso, purtroppo, la cronaca racconta di episodi di violenza, catcalling, ai danni di donne e non solo. Come si può cercare di arginare il problema? Arriva a Messina il gruppo WhatsApp “Non sei sola Messina”.
L’iniziativa è partita da Bologna e si chiama “Scrivimi quando arrivi”. L’idea consiste nella creazione di un gruppo WhatsApp dove chi è in strada e si sente insicuro, può scrivere per restare in contatto con le altre, ricevere compagnia al telefono finché non si è giunti a destinazione o contare su qualcuno che chiamerà i soccorsi, in caso di bisogno. L’iniziativa si è diffusa anche in altre città; sono per lo più ragazze, che non si conoscono tra di loro ma si danno una mano volentieri.
“Non sei sola Messina”: sentirsi al sicuro per le vie della città
L’idea è arrivata fino a Messina ed è stata accolta da due ragazze messinesi, Agata Saitta e Maria Teresa Parisi.
“Ci sono giorni in cui le nostre strade possono sembrare buie e i nostri passi incerti, ed è per questo che vogliamo ricordarvi una cosa importante: NON SIAMO MAI SOLE!
Quando torniamo a casa e la paura ci assale, c’è sempre qualcuno pronto a tendere una mano, a offrire conforto e sicurezza.
Siamo una squadra, una rete di sostegno pronte a difenderci a vicenda. Non esitate a chiamare, mandare un messaggio o semplicemente condividere il vostro disagio. Insieme possiamo affrontare qualsiasi sfida e camminare con passo sicuro verso casa“.
Sono queste le parole che troviamo nel post della pagina Instagram nonseisola_messina, community ideata per “sentirci al sicuro in ogni momento per le vie della propria Città!”
Agata e Maria Teresa, le ideatrici del gruppo “Non sei sola Messina”
Agata e Maria Teresa, hanno raccontato l’idea di portare questa iniziativa a Messina: «è un format che già esiste. Nasce a Bologna con “Scrivimi quando arrivi”. Noi ci siamo ispirati a Bari. Abbiamo voluto ricreare questa community anche a Messina anche se non è una grande città metropolitana dove una donna si può sentire più in pericolo. Abbiamo voluto creare questo gruppo social per fare solidarietà per chi torna solo a casa e si sente in pericolo. Non vogliamo essere un centro d’ascolto perché non ne abbiamo le capacità. Vogliamo essere una comunità di supporto e solidarietà, specialmente per le persone che tornano sole a casa e si sentono in pericolo». Ha dichiarato così Agata, una delle due ideatrici del progetto.
L’idea è partita dall’iniziativa che porta il nome di “Scrivimi quando arrivi”, nata da una ragazza di Bologna, e Maria Teresa ha sentito il bisogno di portarla anche a Messina nonostante, per fortuna, non è una città famosa per episodi di violenza di genere: «nasce tutto dalla notizia della ragazza a Bologna che ha creato il gruppo “Scrivimi quando arrivi” e ho pensato di farlo anche a Messina anche se è una città tranquilla. L’obiettivo è di dare accesso a persone che in quel momento hanno bisogno di una compagnia. Da qui la creazione di questo gruppo e questo link». L’identità di chi richiede di far parte del gruppo viene verificata attraverso Instagram, per assicurarsi che i numeri di telefono siano veritieri: «verifichiamo l’identità di chi chiede di accedere al gruppo. Cerchiamo di capire se è un numero veritiero. Lo facciamo verificando su Instagram. Agata ha creato un profilo dove chiede di mandarci, qualora qualcuno volesse essere inserito, il numero privatamente».
L’importanza della vigilanza e dell’autosorveglianza
Agata Saitta ha spiegato che il gruppo “Non sei sola Messina” funziona come una sorta di autosorveglianza comunitaria. Se qualcuno si sente solo o insicuro mentre torna a casa, può inviare un messaggio al gruppo. Gli altri membri possono offrire supporto attraverso messaggi, chiamate o videochiamate, fornendo così un senso di rincuorante compagnia: «il gruppo vuole essere una sorta di autosorveglianza. Se alla fine mi sento sola a tornare a casa, mando un messaggio e se c’è qualcuno nei paraggi magari può darti anche un passaggio. Oppure può parlare con te tramite messaggi o facendo una videochiamata. Materialmente non ti può salvaguardare da un pericolo ma ti fa sentire rincuorato».
Agata ha sottolineato che l’importanza della vigilanza non riguarda solo le donne, ma riguarda tutti. Ogni membro della comunità ha il diritto di sentirsi al sicuro e supportato. Attraverso questa iniziativa, si vuole creare una rete di solidarietà e sensibilizzare le persone sul fatto che non sono sole: «Per me la vigilanza è super importante non solo per le donne. Come donne, capita di camminare per strada e sentirsi fare apprezzamenti o essere fischiate. Quello che è importante è creare rete e sensibilizzare le persone, far passare il messaggio che non sei sola».
Tendere una mano sempre pronta al supporto
Maria Teresa ha evidenziato l’importanza del supporto emotivo nella società moderna. Un messaggio o una chiamata possono fare la differenza, offrendo serenità e conforto a chi si sente in difficoltà. Perché non tendere una mano e supportarsi a vicenda?
«Credo che il supporto emotivo al giorno d’oggi sia fondamentale, quindi perché non dare un po’ di serenità a quella persona che in quel momento si sente in difficoltà e manda un messaggio e tenerle compagnia con una chiamata? Perché non tendere una mano e supportarci tra di noi?»
Infine, Agata ha specificato che il gruppo “Non sei sola Messina” non ha confini geografici: «se ti trovi in un’altra città e desideri compagnia, sei il benvenuto a unirti e condividere la tua localizzazione. La solidarietà non conosce limiti, e noi siamo qui per supportarci reciprocamente, ovunque ci troviamo».
A questo link la pagina Instagram di “Non sei sola Messina” (nonseisola_messina).
Foto di JÉSHOOTS per Pexels
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