Dalle parole si passa ai fatti. Gli studenti del Collettivo studentesco del Maurolico, questa mattina, daranno vita ad un sit-in di protesta a piazza Duomo per ribadire il proprio fermo no alla presenza degli studenti del Seguenza all’interno della propria scuola. Un problema nato per via della carenza di aule del Liceo Scientifico, che ha subito fatto scattare l’allarme tra le istituzioni che si sono messe in moto per cercare una soluzione alternativa.
In un primo momento si era optato per l’affitto dei locali della Casa dei Padri Rogazionisti di Cristo Re, soluzione ritenuta impraticabile per motivi economici così sono riprese le ricerche trovare un nuovo immobile.
La scelta è caduta proprio sul Maurolico provocando le proteste degli studenti dell’istituto del corso Cavour, che ribadiscono come il loro dissenso non derivi dalla mancanza di ospitalità verso i ragazzi provenienti da un altro liceo ma dall’assenza di chiarezza da parte delle istituzioni cittadine: “Sin dall’inizio lo spazio individuato come probabile nuova succursale del liceo scientifico è stato il Maurolico – scrive il Collettivo studentesco del Maurolico – Dal primo momento in cui siamo venuti a conoscenza di tale notizia, abbiamo mostrato il nostro disaccordo, non scaturito da una rivalità o da uno stupido snobismo nei confronti degli studenti dell’altro liceo, bensì da una presa di coscienza profonda sulle problematiche che tale trasferimento avrebbe potuto generare per la nostra scuola: In primis, questo ipotetico trasferimento comporterebbe carenze nel Piano Offerta Formativo, poiché ci priverebbe di spazi essenziali per la vita didattica di tutti i giorni; Abbiamo espresso il nostro parere contrario e suggerito soluzioni alternative al Maurolico a partire dallo scorso anno scolastico, non intraprendendo la via delle occupazioni come le altre scuole, nonostante avessimo motivi ferrei e indiscutibilmente validi, poiché abbiamo creduto di trovare la soluzione nella legalità. Abbiamo trascorso lo scorso anno scolastico scrivendo comunicati, indirizzati ai giornali e all’amministrazione chiamata in causa nella questione, abbiamo effettuato 4 giorni di stato di agitazione – una protesta alternativa scelta proprio da noi studenti per combattere nella legalità -, abbiamo richiesto incontri con il sindaco della città metropolitana, abbiamo partecipato a riunioni, organizzato manifestazioni e sit-in davanti all’ex Provincia. Riteniamo che sia doveroso ed essenziale restare sempre nell’ambito della legalità. Quest’anno il problema si è ripresentato, in modalità diverse ma sempre mettendo a rischio i ragazzi del Seguenza e il destino del Maurolico. Ciò che ha caratterizzato principalmente la questione del corrente anno scolastico è stata la mancanza totale di notizie ufficiali e delucidazioni inerenti a questo problema. Notizie che abbiamo richiesto tramite la domanda di convocazione di riunioni ufficiali, non potendoci affidare soltanto alle parole dei media. Il risultato di tutto questo è stato che ci sono state date sempre versioni dei fatti e notizie discordanti e assolutamente inconciliabili tra loro, a noi come ai nostri amici del Seguenza come a chiunque altro si sia interessato a questa intricatissima questione. Abbiamo intrapreso anche quest’anno un percorso di legalità, scrivendo comunicati, parlando con i giornali, richiedendo inviti e convocazioni di riunioni con presenti anche i ragazzi del Seguenza, in modo da poter ragionare insieme a loro e cercare una soluzione insieme. Ciò purtroppo non è mai potuto davvero avvenire del tutto, e le versioni dei fatti sono talmente tante e talmente varie che l’eccessivo quantitativo di informazioni ha prodotto solo molta disinformazione tra i ragazzi e i media”.
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Se i ragazzi del “Collettivo studentesco del Maurolico” avessero dedicato allo studio la metà del tempo che ihanno impiegato in “occupazioni”, “manifestazioni” e “sit-in” preventivi sicuramente i loro comunicati stampa sarebbero meno sgrammaticati e più ricchi di contenuti. Il Maurolico di oggi è lo specchio di questa città e segue un motto che sembra caro a molti messinesi: evita che gli altri crescano se tu non sei in grado di crescere.