Si scrive un’altra pagina della vicenda che ha per protagonista la copia del quadro “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”. Dopo la richiesta di rimozione del dipinto dall’Aula consiliare di Palazzo Zanca, fatta dal consigliere del Movimento 5 Stelle Serena Giannetto, oggi Salvatore Sorbello ha spiegato perchè questa richiesta sarebbe del tutto infondata.
«Questa conferenza stampa è stata indetta per parlare del quadro presente in aula consiliare – ha spiegato il consigliere Salvatore Sorbello – perché l’opera citata rappresenta Marte, dio della guerra, che ferma il dio Crono e non un soldato che calcia, umiliandola, una donna raffigurante la città di Messina».
Ad avvalorare questa tesi c’era anche lo scrittore messinese Alessandro Fumia che ha sottolineato:«Ho studiato Luca Giordano, il quadro è stato dipinto dopo la fine delle ostilità connesse alla rivolta di Messina. La mia tesi è sostenuta dalle memorie e dalle testimonianze raccolte dal figlio di Luca, Lorenzo Giordano, edite nel 1729».
Se da un lato il vicepresidente del Consiglio Comunale, Serena Giannetto, sta portando avanti una vera e propria battaglia per la rimozione del quadro, ritenuto“offensivo, umiliante e infamante” per la città di Messina, sposando la tesi sostenuta dall’architetto Nino Principato, d’altro Salvatore Sorbello e Alessandro Fumia negano addirittura la presenza di Messina nell’opera.
Chiuso il capitolo Quadro Si o quadro NO, su cui noi di Normanno abbiamo chiesto il parere di Saverio Di Bella, docente di Storia Moderna ed esperto sulla rivolta di Messina, si è passati ad un’altra questione che più volte ha visto contrapposti Alessandro Fumia e Nino Principato: la collocazione della tomba di Antonello da Messina. Secondo Fumia, infatti, la tomba del famoso pittore si troverebbe in via Auriga, nella zona di Ritiro.
Giovanni Irrera
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