Si chiama “STRIKE” ed è il progetto, promosso e coordinato dall’Università di Messina, che si concentra sulle nanotecnologie mediche, in modo particolare a quelle applicate all’oncologia. “STRIKE” è stato ammesso a finanziamento (2,106, 835.19 €) nell’ambito del prestigioso Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA Doctoral Networks).
«In accordo con gli obiettivi del MSCA Doctoral Networks – si legge nella nota dell’Unime – il progetto di nanotecnologie mediche mira alla formazione di dottorandi creativi, imprenditoriali, innovativi e resilienti, in grado di affrontare le sfide attuali e future e di convertire conoscenze e idee in prodotti e servizi a vantaggio economico e sociale». Ma non solo, perché grazie alla mobilità internazionale e il carattere interdisciplinare del progetto, i dottorandi potranno acquisire competenze sia nel settore accademico che in quello privato.
A coordinare la ricerca scientifica sarà la professoressa Anna Piperno del Dipartimento di Scienze Chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali dell’Università di Messina; insieme a lei anche le colleghe Maria Teresa Sciortino e Angela Scala; Silvana Briuglia del Dipartimento di Scienze Politiche e Roberto Oliva dottorando in ChiBioFarAm. Coinvolti anche Atenei ed Enti provenienti da altri 7 Paesi Europei: Francia, Spagna, Irlanda, Austria, Repubblica Ceca, Germania e Ungheria.
Le nanotecnologie mediche
Il team di “STRIKE” sarà impegnato nello sviluppo di queste nanotecnologie mediche per il trattamento dell’osteosarcoma (diagnosi e terapia) e di strumenti innovativi nella diagnosi precoce del tumore al seno in pazienti con mutazioni BRACA, utilizzando i recenti progressi della nanotecnologia e della biopsia liquida.
Le nanotecnologie che possono essere utilizzate in diversi settori, non hanno trovato ancora un vero riscontro nella pratica clinica, ma sono ampiamente utilizzate nel campo della ricerca; «un’applicazione particolarmente rilevante in ambito oncologico – scrive la giornalista Paola Cozzi su Tech4Future – è la diagnostica. In passato, sono stati sviluppati mezzi di contrasto costituiti da nanoparticelle che, grazie alle loro proprietà e a particolari tecnologie, individuano il tumore con una precisione elevatissima.
A tale riguardo, sono significativi i lavori dei ricercatori della Stanford University e del Memorial Sloan Kettering Cancer Center negli Stati Uniti, i quali, alcuni anni fa, hanno sviluppato nanoparticelle capaci di delineare i margini dei tumori cerebrali prima e durante l’intervento». L’indagine scientifica dell’Università di Messina sarà, quindi, un ulteriore tassello da aggiungere.
«Con la partecipazione ai progetti MSCA, – ha detto il Rettore Salvatore Cuzzocrea – che intendono assicurare uno sviluppo ottimale e un impiego dinamico del capitale intellettuale rappresentato da giovani ricercatori e ricercatrici promettenti, il nostro Ateneo contribuirà alla formazione di nuove abilità, conoscenze e innovazione».
Il prossimo 6 aprile, alle 10 in Aula Magna, per rimanere in tema, l’Università di Messina e l’Associazione ALuMnime, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, organizzeranno un convegno su “Our planet, our health”, tema scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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