Le modifiche all’ordinanza sulla movida notturna di Messina non convincono l’Associazione Centro Storico che, anzi, parte sul piede di guerra contro l’Amministrazione De Luca e scrive al Prefetto Librizzi chiedendo un presidio fisso nei weekend delle forze dell’ordine, musica non oltre le 23.30 (se non in specifici casi), telecamere e poliziotti di quartiere o in borghese.
Continua il dibattito sulla movida notturna dell’estate messinese e, in particolare sull’ordinanza emanata da Palazzo Zanca (e in via di modifica), che sembrerebbe aver scontentato tutti in città. A prendere posizione, oggi, ma questa volta anche contro le modifiche annunciate dall’assessore Dafne Musolino sono il “Comitato Civico Centro Storico Vivibile” e l’“Associazione Centro Storico Messina”, organizzazioni rappresentative dei residenti, dei turisti e dei commercianti del centro città.
Innanzitutto, nella lettera inviata al Prefetto Maria Carmela Librizzi, i rappresentanti delle due associazioni, rispettivamente il dott. Michele Bisignano e il dott. Anthony Greco, sottolineano la mancata convocazione da parte di Palazzo Zanca nel momento in cui è stato deciso un confronto con i soggetti interessati dall’ordinanza (confronto che ha portato alle modifiche di cui sopra), «come se – scrivono – tali realtà non fossero direttamente coinvolte sulle scelta da adottare, come se tutti i cittadini messinesi residenti nell’area del Centro Storico non avessero diritti da accampare».
Fatta questa premessa, le associazioni mettono in evidenza le peculiarità della zona da loro rappresentata, quale «sede del Patrimonio Storico, Architettonico Artistico e Culturale della Città» e non solo come «sede da circa 15 anni di locali di somministrazione di bevande ed alimenti legati alla cosiddetta “movida”». Proprio per queste sue caratteristiche, affermano, l’area andrebbe trattata diversamente, e cioè come un’“area protetta a priorità residenziale in termini di destinazione urbanistica e di qualità ambientale, dotandola di una propria normativa e di strumenti di tutela”.
Movida a Messina, le proposte dell’Associazione Centro Storico
Fatte tutte queste premesse, in definitiva, “Comitato Civico Centro Storico Vivibile” e l’“Associazione Centro Storico Messina” chiedono dei provvedimenti specifici per il centro di Messina e per la regolamentazione della movida notturna, sia nell’ottica di una maggiore sicurezza che del rispetto delle norme anti-coronavirus.
«Non essendo stati finora consultati – scrivono –, ed avendo appreso di un ulteriore confronto fra l’Amministrazione comunale ed il Prefetto di Messina, riteniamo opportuno formulare alcune proposte concrete relative alle azioni da intraprendere per l’emergenza movida».
Queste le richieste:
- l’istituzione di un Posto di Polizia fisso nei weekend;
- l’installazione di telecamere collegate con le forze dell’ordine e con la polizia Municipale;
- Poliziotti di Quartiere ed eventualmente in borghese al fine di evitare spaccio di sostanze stupefacenti e somministrazione di alcolici ai minorenni, controlli con inasprimento delle sanzioni, il controllo di emissioni sonore dei locali che procura disturbo nelle ore notturne, il cui impatto acustico invasivo provoca conseguenze sulla salute e danni biologici irreversibili;
- Che la musica possa essere diffusa solo dai locali che sono in possesso delle relative specifiche licenze e non può in nessun caso recare disturbo alla quiete pubblica ed al riposo dei residenti così come avviene in tutti gli altri quartieri della Città. Le emissioni sonore non devono prevedere mai la presenza di percussioni o di altri strumenti che possono creare l’effetto “cassa di risonanza” e possono essere utilizzati solo come sottofondi musicali a bassissimo impatto; l’inizio di qualsiasi attività musicale o di intrattenimento dovrebbe essere previsto non prima delle ore 20,00 per poi concludersi non oltre le ore 23.30 e comunque anche i questi orari il sottofondo musicale NON deve essere di disturbo ai residenti né si possono organizzare Dj Set che sono propri delle discoteche al chiuso.
- Collaborazione diretta con la Polizia Municipale e con le Forze dell’Ordine con le due associazioni per la segnalazione di eventuali comportamenti illegali.
Per quel che riguarda, invece, le modifiche annunciate all’ordinanza che disciplina (attualmente fino al 30 giugno) la movida messinese, le due associazioni sottolineano: «Proporre di chiudere i locali tutti i giorni alle ore 2.00 di notte, posticipando tale chiusura nel caso in cui vi siano clienti presenti ai tavoli degli stessi, significherebbe fare chiudere concretamente i locali non prima delle ore 2.30. Altra cosa in netto contrasto con i protocolli di sicurezza relativi alle disposizioni per il contenimento del Covid-19 è la proposta di consentire il consumo di bevande alcoliche non esclusivamente ai tavoli dei locali, ma anche negli spazi antistanti, creando così la possibilità di assembramenti che sono vietati da tutte le disposizioni vigenti e che sono state oggetto anche della riunione del Comitato».
La lettera inviata al Prefetto è scaricabile per interno a questo link.
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