È breve ma aspra la replica della Sea Watch 3 alle decisioni del governo italiano e del Presidente Nello Musumeci che hanno imposto una quarantena di 14 giorni presso l’hotspot di Messina per i 194 migranti scesi dalla nave. L’organizzazione, infatti, sospetta che il motivo dell’isolamento non sia tanto quello di bloccare il diffondersi delle malattie, e in particolare del coronavirus, quanto quello di «impedirci di salvare le persone che si trovano in difficoltà in mezzo al mare.
Lo sbarco a Messina dei 194 migranti soccorsi a largo della Libia dalla Ong (organizzazione non governativa) tedesca ha generato un acceso dibattito politico con al centro il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il governo nazionale e alcuni esponenti politici siciliani, tra cui Claudio Fava. Il Governatore, in particolare, chiedeva una quarantena in nave per le persone a bordo della Sea Watch 3, ma da Roma l’indicazione è stata quella di trasferire migranti ed equipaggio all’hotspot di Bisconte, dove trascorreranno 14 giorni in isolamento.
Non è tardata, una volta concluse le operazioni di sbarco, la replica sui social della Sea Watch 3: «Tutte le persone che abbiamo soccorso sono sbarcate dalla Sea Watch 3 e adesso sono al sicuro a terra. L’equipaggio della nave dovrà stare in isolamento per 14 giorni. A parte la Ocean Viking, siamo l’unica nave che, arrivata in Italia, è stata messa in quarantena. Accettiamo le precauzioni sanitarie, ma il fatto che siano applicate solo alle imbarcazioni di soccorso suggerisce che l’obiettivo non sia quello di impedire la diffusione di malattie ma di impedirci di salvare le persone in difficoltà in mezzo al mare».
I 276 migranti sbarcati dalla Ocean Viking pochi giorni fa sono stati posti in quarantena presso l’hotspot di Pozzallo.
Foto proveniente dall’account Facebook della Sea Watch
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In questo momento è molto più facile il contagio sulla Caronte che sulla Sea Watch.