Un lettore, messinese d’origine, torna in città per alcuni giorni, se ne va con animo diverso da quello con cui era arrivato. Ecco il racconto del suo breve ritorno a Messina :
“Un viaggio, doveva essere l’ultimo in direzione Messina, dove ho vissuto per 32 anni, da dove manco da 21 anni perchè vivo a Genova. Un viaggio compiuto per troncare l’ultimo collegamento con la mia città di origine: dovevo vendere la casa di famiglia. Una famiglia che non ho più. Morti i miei genitori – l’ultimo, mia madre, solo 6 mesi fa – io, figlio unico, con soli due cugini che vivono in Germania, sono arrivato 4 giorni fa per incontrare l’acquirente di casa mia. Sono ‘sceso’ a cuor leggero, lieto di togliermi quel ‘peso’, quell’appendice con il mio passato. E lì sbagliavo. Sbagliavo perchè non sono 120 metri quadri di pareti e pavimento a fare di me un messinese a vita. Sbagliavo perchè Messina mi rimarrà nel cuore, ovunque io vada a vivere. Specie dopo questi giorni che, come un’amante che si fa bella per l’ultimo appuntamento, la MIA città si è presentata al meglio di sè: pulita, luminosa, ordinata. Quel panorama mozzafiato che tutti dicono ” non può bastare”, e lo so, è vero, era accompagnato da altro, da tutto quello che è stato fatto in occasione del Giro d’Italia. E allora credo che basta poco perchè questa città torni ad essere quella di un tempo. Basta amarla. E se occorreva una gara ciclistica per farmelo, per farvelo capire, dico ” Grazie, Giro d’Italia“.
La mia casa l’ho ormai venduta, da ieri non ho più nulla che mi tenga legato a Messina. Tranne il cuore e l’ultima immagine che mi ha lasciato di sè. Ecco perchè tornerò. Da turista, ma tornerò.
Antonio Mangraviti
( foto di Daniele Passaro)
(5560)
Un vigile urbano? Io non ne vedo da quando ci occupiamo di free tibet! In galera! Trattare così una specie rara……
Non conosco il signore,non mi vergogno a dire però,che mi sono messo a piangere, bravo , torna da messinese sempre.