«Troppe avarie sospette di mezzi e un clima all’interno dell’Azienda da “regolamento di conti”» così il Movimento 5 Stelle legge ciò che sta avvenendo all’interno di MessinaServizi Bene Comune, ancora alle prese con l’emergenza rifiuti che da circa un mese ha investito la città dello Stretto.
«Non possiamo – scrive in una nota il gruppo consiliare messinese – consentire speculazioni su un servizio pubblico essenziale come quello della raccolta dei rifiuti e vogliamo vederci chiaro sulle cause che hanno determinato l’ennesima emergenza, stranamente preannunciata sulla stampa dal Presidente di MessinaServizi già ai primi di ottobre, peraltro quando il servizio veniva erogato regolarmente».
Ma non solo. Secondo il gruppo consiliare pentastellato, il Direttore Generale della Partecipata Aldo Iacomelli altro non sarebbe che il “capro espiatorio” su cui si starebbe gettando la colpa di una «gestione poco chiara che l’assessore con delega ai rifiuti e all’ambiente Dafne Musolino dovrebbe finalmente chiarire con il Presidente Lombardo».
E sotto il mirino dei 5 Stelle finisce anche il primo cittadino Cateno De Luca: «Non può bastare la presa d’atto, peraltro tardiva, da parte del Sindaco che chiede scusa alla città, né l’ambizioso programma di una task force emergenziale per uscire dalla crisi o peggio, l’utilizzo dei vigili urbani distratti da servizi essenziali per la città. E che dire della promessa del Primo Cittadino che propone “incentivi milionari” per incrementare la differenziata?».
Quest’ultimo punto, secondo il Movimento, andrebbe in forte contrasto con l’attuale situazione della società partecipata, attualmente a rischio liquidazione in conseguenza del fallimento di MessinAmbiente. L’interpretazione fornita dalla segreteria generale del Comune in merito alla legge Madia, sottolineano «sembrerebbe prevedere la liquidazione della partecipata ed il ricorso al mercato».
«Inoltre – prosegue il Movimento – appare singolare l’intenzione del Sindaco di combattere gli sprechi quando anziché mantenere 1 solo Amministratore Delegato, come previsto dalla legge Madia per le aziende “monoutility” (aziende che svolgono singole fasi di un processo di produzione di un servizio, ndr), invece crea un Consiglio di Amministrazione a 3 componenti».
Per i motivi sopraesposti il gruppo consiliare pentastellato si dichiara pronto a vigilare e verificare «tutti gli atti e le anomalie di gestione che continuano a registrarsi in questa partecipata, valutando tutte le iniziative necessarie per rimuovere incrostazioni e consuetudini che oggi non possono essere responsabili di continui disservizi».
Nel frattempo, concludono: «Auspichiamo che il Presidente Lombardo si renda finalmente conto autonomamente del suo ruolo e delle sue competenze dentro MessinaServizi, e prenda atto che l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi sulla differenziata, peraltro già in arretrato, e la stessa emergenza rifiuti in atto lo vedono di certo corresponsabile di fronte alla città. Oggi temiamo che saranno solo i cittadini a pagare con un incremento delle tariffe e probabilmente si cercherà l’ennesimo capro espiatorio per giustificare il fallimento politico della gestione del servizio rifiuti targato De Luca-Lombardo».
Per questi motivi, hanno annunciato i pentastellati: «Chiediamo l’intervento del Prefetto e dell’Autorità Giudiziaria al fine di prevenire ulteriori emergenze rifiuti ed episodi come quelli avvenuti nei primi giorni di novembre».
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