Qualcosa si muove a Messina per il futuro di Casa Cammarata, la baracca castello di Maregrosso, da tempo in stato di abbandono. Una determina del Comune, firmata lo scorso 4 luglio, nomina il RUP, il progettista e il direttore dei lavori per il restauro e la fruizione di uno dei beni più amati della città dello Stretto.
A febbraio 2023 con la Legge di Stabilità 2023/2025 della Regione Siciliana sono stati assegnati al Comune di Messina 90mila euro per l’esercizio finanziario 2023 da utilizzare per la progettazione, la messa in sicurezza, il restauro e la fruizione della casa del Cavaliere Cammarata, situata a Maregrosso. Con determina di ieri, 4 luglio, Palazzo Zanca ha affidato il ruolo di RUP, nonché di progettista e direttore dei lavori all’architetto Carmelo Celona, dipendente presso il Dipartimento Servizi Tecnici dell’Ente.
“Casa Cammarata” verso il restauro? La storia della baracca/castello di Messina
Negli anni ’70, un ex soldato, nonché muratore in pensione, Giovanni Cammarata, ha trasformato la sua vecchia baracca in una sorta di piccolo castello, decorato di mille colori, con richiami alla cultura pop del tempo, alle leggende e ai miti dello Stretto, alle favole, ma anche alla cultura africana. Un mix di personaggi e fantasia che ha dato alla zona la spinta per la creazione di murales lungo tutta la strada. L’obiettivo, a un certo punto, era quello di trasformare la via in una “via delle Belle Arti”. Cosa in parte riuscita se si pensa al fermento culturale che l’ha animata per un certo periodo e alle tante opere di Street Art che è ancora possibile ammirare lungo la strada.
Nel tempo, diverse realtà – come Machine Works, il collettivo ZonaCammarata e l’associazione Lalleru, e in particolare lo storico dell’arte Mosè Previti e il sociologo urbano Pierpaolo Zampieri – si sono occupate di animare Casa Cammarata e farla conoscere a Messina, ma non solo, attraverso laboratori ed escursioni nella zona. Ad interessarsene, tra gli altri, anche consiglieri di quartiere, come Alessandro Geraci, e il deputato ARS Antonio De Luca. Da qualche anno, però, stante anche alcune problematiche relative alla titolarità del bene, tutto si è fermato. Adesso, qualcosa sembrerebbe muoversi, grazie anche al finanziamento arrivato dalla Regione Siciliana. Il progetto del restauro è ancora nella sua fase embrionale, ma la determina pubblicata ieri sul sito del Comune di Messina fa ben sperare.
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