Si riapre lo scontro tra il sindaco Cateno De Luca e MessinAccomuna: il casus belli, questa volta, è rappresentato dal progetto per la realizzazione del nuovo Palagiustizia di Messina che secondo il Primo Cittadino andrebbe costruito in via La Farina e non, come previsto inizialmente, nei locali dell’ex ospedale militare.
Una vicenda, quella del nuovo Palazzo di Giustizia, che secondo De Luca altro non sarebbe che «la dimostrazione dell’inettitudine di intere generazioni politiche». Nel discorso tenuto lo scorso sabato durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, infatti, il Sindaco di Messina ha tracciato una breve panoramica sulla storia del nuovo progetto, iniziata oltre 30 anni fa, nel 1985, e ancora non conclusa.
Nel suo discorso De Luca mette in risalto quelli che sarebbero i vantaggi del suo progetto rispetto a quanto previsto dai due protocolli d’intesa del febbraio 2017 e del febbraio 2018 dalla precedente Amministrazione con l’Agenzia del Demanio. Il laboratorio civico (che conta tra i suoi membri Renato Accorinti e alcuni membri della sua Giunta), di contro, accusa il Sindaco di «assumersi impegni che non gli competono pienamente e che non è in grado di rispettare».
«L’opera che abbiamo individuato – ha spiegato il Primo Cittadino – dovrebbe essere costruita in via La Farina, dove ora c’è il parcheggio comunemente noto come “Il Fosso”. Qui abbiamo 3.300 metri quadrati di proprietà del Comune che mettiamo a disposizione gratuitamente. Il progetto prevede un palazzo di 9 piani con tre livelli, comprendente 18 mila metri quadrati di spazi».
Tale progetto, secondo MessinAccomuna, invece, rappresenterebbe «un’aberrazione urbanistica, irrealizzabile per via delle distanze dalla linea di costa, ai sensi del PRG del Comune che lui stesso amministra». Motivazioni, queste, già espresse lo scorso novembre, quando si era tornati a parlare del progetto.
Il progetto presentato dalla Giunta De Luca per il nuovo Palagiustizia, secondo quanto riportato dal Sindaco, prevederebbe tempi inferiori rispetto a quelli pensati dall’Amministrazione precedenti, oltre ad ulteriori vantaggi: «Un’opera come quella che abbiamo previsto – ha chiarito il Primo Cittadino – prevede un ribasso d’asta medio di 30-35%, mentre l’ipotesi di spostare il Palagiustizia nei locali dell’ex ospedale militare è sottoposta al vincolo della sovrintendenza. E i fatti dimostrano che, in questo caso, il ribasso sarebbe residuale».
Insomma, la guerra sul Palagiustizia appare ben lontana da una conclusione ed entrambe le parti sembrano intenzionate a far valere le proprie ragioni: MessinAccomuna ritiene che il progetto di via La Farina sia “inutile” e “irrealizzabile” e spinge verso un “intervento diretto del Governo”; il sindaco De Luca procede, invece, per la sua strada, sottolineando sulla propria pagina Facebook che: «Noi lo abbiamo predisposto un progetto di fattibilità tecnico economico, che è stato apprezzato dalla Conferenza Permanente del Tribunale di Messina, Accorinti e i suoi sodali si sono limitati a scaricare tutto sul Ministero e per il resto filosofia allo stato puro».
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