Rubati i fiori deposti su alcune tombe situate nell’area circostante l’edificio denominato “Piramide” del Gran Camposanto di Messina. A denunciarlo, il consigliere comunale Libero Gioveni in una nota inviata all’assessore ai Cimiteri Daniele Ialacqua e al comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi.
«È accaduto spesso in passato – spiega Gioveni – che molti cittadini, mentre si recavano a visitare settimanalmente i propri cari, venissero avvicinati da persone che chiedevano denaro in cambio di un servizio abusivo di pulizia all’interno delle strutture del cimitero». Secondo il consigliere, in sostanza, questi atti non sarebbero altro che gesti di ritorsione nei confronti di coloro che non hanno acconsentito alla richiesta.
In base a quanto segnalato dai cittadini e riportato dal Consigliere, capita spesso, inoltre, che alcune persone avvicinino i visitatori offrendosi di comprare dei fiori da parte loro e impegnandosi a depositarli sulle tombe, per poi in realtà rubarli da altri loculi.
«Tali incresciosi episodi – aggiunge Gioveni – non sono affatto nuovi all’interno del Gran Camposanto: abbiamo già assistito diverse volte ad atti di vandalismo. Ci si ricorderà, per esempio, oltre che dei furti di numerosi portafiori dai tumuli di molti edifici (Confraternita dei Rossi, Santissimo Sacramento S. Luigi, Gravitelli, S. Francesco, Società Operaia), anche del danneggiamento della Cappella dell’Arciconfraternita dei Catalani e della violazione di alcune tombe».
Per porre fine a queste vicende, conclude Libero Gioveni: «Occorre fronteggiare in modo deciso e, quindi, attraverso controlli più rigidi, tutto ciò che rischia di recare oltraggio alla memoria dei nostri cari e di deturpare l’arte, la cultura e la storia racchiuse all’interno del nostro cimitero monumentale».
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