Porre la parola fine agli allagamenti che interessano le strade attorno al lago di Ganzirri a ogni giornata di pioggia e maltempo di forte entità e salvaguardare l’habitat della Laguna di Capo Peloro: sono questi gli obiettivi principali del progetto presentato dalla Giunta De Luce e approvato a finanziamento nei giorni scorsi.
Con l’aumento della popolazione nell’area del Lago di Ganzirri, le acque meteoriche che vi si riversano all’interno risultano sempre più inquinate. In più i cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta negli ultimi anni hanno inciso sull’intensità delle piogge in Sicilia e a Messina, portando a disagi sempre maggiori. È inutile sottolineare quanto spesso negli ultimi anni le strade della zona siano risultate impraticabili a causa degli allagamenti ad ogni giornata di pioggia più forte.
Il progetto presentato questa mattina a Palazzo Zanca, nato nell’ambito della misura 6.5.1 – Azioni Previste nei Piani di Gestione di Rete Natura 2000 – PO FESR 2014-2020 in collaborazione con la Città Metropolitana, mira a fronteggiare proprio questa situazione e si presenta come il primo di diversi progetti analoghi che riguarderanno altre aree della città soggette alle stesse problematiche.
Dopo alcune difficoltà burocratiche, poi risolte, il progetto è stato ammesso a finanziamento. Ma quali saranno i tempi di realizzazione? L’inizio dei lavori è previsto entro dicembre 2020, mentre entro dicembre 2021 dovrebbe essere tutto completato.
«In sostanza – ha spiegato il sindaco Cateno De Luca – vogliamo eliminare “l’uso fognario del lago”. È emerso, infatti, che diversi condomini della zona scaricano volontariamente le acque nere nei laghi. A seguito della nostra ordinanza sono partite diverse denunce. Il progetto che presentiamo questa mattina riguarda la raccolta delle acque bianche (e di conseguenza di quelle nere) e mira a risolvere l’annosa questione degli allagamenti che interessano la zona di Ganzirri ad ogni pioggia».
L’attuale sistema di smaltimento della acque bianche, insomma, è diventato ormai obsoleto e va sostituto. Come? In pratica verrà messo su un sistema che consenta di convogliare in 14 pozzi drenanti realizzati attorno al Lago Grande le acque meteoriche. Queste verranno così depurate e successivamente smaltite e assorbite nel terreno, un po’ come avveniva nella zona prima che l’edificazione si intensificasse. Inizialmente era stata valutata anche una seconda opzione, vale a dire quella di creare un impianto di sollevamento per portare le acque fino al mare, poi bocciato per una questione di fattibilità.
L’impianto che verrà realizzato non avrà un impatto da un punto di vista paesaggistico perché le uniche tracce visibile a livello superficiale saranno soltanto delle normali botole. Ad illustrare il progetto sono stati il sindaco Cateno De Luca, l’Assessore ai Finanziamenti Europei Carlotta Previti, il Presidente del CdA di AMAM Salvo Puccio e l’ingegnere Amato.
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