Niente cronoprogramma giornaliero e foto di blitz o incontri, questa mattina il sindaco di Messina Cateno De Luca ha comunicato ai suoi follower e cittadini di essere in ritiro spirituale.
Dopo aver rilasciato un’intervista al quotidiano online LiveSicilia, nella quale ha commentato l’attuale panorama politico nazionale e regionale, e ovviamente la situazione in cui versa la Città Metropolitana di Messina, il Primo Cittadino ha cambiato la propria immagine del profilo su Facebook (rimasta pressoché inalterata fino a ieri dai tempi della campagna elettorale) e ha annunciato un nuovo ritiro spirituale: una pausa, presumibilmente di qualche giorno.
Non è la prima volta che accade. L’ultimo lungo silenzio risale allo scorso dicembre. E, come spesso accade con i “grandi comunicatori”, queste pause finiscono sempre per fare un certo rumore.
L’attività frenetica, infatti, è una delle caratteristiche che da subito hanno connotato il comportamento del Sindaco di Messina , sempre pronto, come molti altri esponenti della politica nazionale e locale, a documentare ogni suo atto politico con un post su Facebook: dalle foto, ai commenti (che appaiono quasi scritti di getto tra un incontro e l’altro), alle dirette, ormai sempre più rare.
La differenza con l’ultimo “stop” di Cateno De Luca? Questa volta è stato annunciato: sempre con un post su Facebook, come tutto, e con un’intervista condivisa sulla propria pagina con un laconico commento: «In ritiro spirituale!».
Non sono mancate, però, prima di questo silenzio annunciato, alcune considerazioni più o meno pungenti rilasciate, appunto, a LiveSicilia: un giudizio moderato, la “sufficienza”, al Presidente della Regione Nello Musumeci che, sottolinea il Sindaco, starebbe comunque facendo per la città di Messina più di quanto non abbia fatto finora il governo nazionale; qualche considerazione su un PD in un certo senso smarrito e sul reddito di cittadinanza, una possibile “illusione momentanea”; e infine, un commento tanto dissacrante quanto spontaneo sulla politica che, oggi, si baserebbe “sulle minchiate”.
Il programma per il futuro, stando alle ultime comunicazioni, dovrebbe comprendere un incontro a Palermo con alcuni rappresentanti della Regione e dello Stato per discutere di soluzioni atte a risolvere la crisi finanziaria della Città Metropolitana, il cui ultimo atto, per il momento, sono state le ferie forzate per 700 degli 840 dipendenti.
Per quel che riguarda, invece, i progetti su un raggio temporale più ampio, l’obiettivo, così come annunciato già ai tempi della campagna elettorale, è la Presidenza della Regione.
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