Messina non è una città a misura di diversamente abile. A denunciare lo stato di disagio subito dai portatori di handicap per la presenza di barriere architettoniche in città, che ostacolano lo svolgimento delle loro attività quotidiane, sono i consiglieri Alessandro Cacciotto (Terza Circoscrizione) e Placido Smedile (Quarta Circoscrizione).
Nella loro nota leggiamo: «Non tutti i marciapiedi sono dotati di scivoli e quelli esistenti sono il più delle volte ostruiti dai “cultori del parcheggio ad angolo”, spesso utilizzato per eludere il controllo degli Ausiliari del Traffico impegnati a vigilare su delle ZTL assolutamente discutibili.
Molto spesso poi, i parcheggi degli invalidi sono occupati da quanti non ne hanno diritto senza nessun problema! I marciapiedi sono senza troppi problemi utilizzati per parcheggi selvaggi, a spina di pesce, che ostruiscono quasi del tutto il transito dei pedoni ma soprattutto delle sedie a rotelle.
Passiamo poi alla manutenzione dei marciapiedi. Non è difficile incontrare mattonelle rotte e pavimentazione dissestata che rendono ancora più difficoltoso il transito dei diversamente abili. Rami sporgenti, erbacce e cespugli rendono il tutto ancora più complicato.
La situazione è ancora più complicata nelle periferie».
Un’immagine di Messina che lascia l’amaro in bocca ma che, secondo i due consiglieri può essere migliorata iniziando quelle che definiscono due vere e proprie rivoluzioni.
La prima è una rivoluzione culturale: basterebbe ricordarsi che un parcheggio ad angolo o sul marciapiede può impedire ad una persona portatore di handicap di muoversi in città;
La seconda, non meno importante, una rivoluzione urbanistica: sono necessari progetti di innovazione e di strategie urbanistiche in grado di rimuovere le barriere architettoniche presenti sul territorio.
I consiglieri Cacciotto e Smedile, infine, suggeriscono:
- maggiori controlli della Polizia Municipale per reprimere e scoraggiare i parcheggi ad angolo e i parcheggi abusivi sui marciapiedi che ostruiscono gli scivoli per il transito delle carrozzine e impediscono la libera circolazione da parte dei concittadini disabili;
- la creazione di un sito internet dove le barriere architettoniche presenti sul territorio;
«Una buona amministrazione passa anche dalla tutela per coloro che rappresentano la fascia debole e che vanno aiutati prima degli altri».
(183)