Nuovo sit-in degli studenti. Questa volta è stato il turno del Liceo Classico Maurolico, sceso in piazza questa mattina, sotto Palazzo Zanca, per protestare contro i possibili accorpamenti e per chiedere il mantenimento dall’autonomia. A rispondere alla loro contestazione è stato il vicesindaco Salvatore Mondello.
Attraverso le parole dell’Assessore, l’Amministrazione ha ribadito l’intenzione di salvaguardare gli assetti attuali – così come aveva riferito il sindaco Cateno De Luca agli studenti del La Farina e del Basile pochi giorni fa – nell’attesa di trovare soluzioni alternativa.
Gli studenti hanno quindi chiesto un confronto diretto con la Giunta che ha accettato di ricevere a Palazzo Zanca due ragazzi, Riccardo Morabito e Francesco Picciolo, in rappresentanza della comunità scolastica.
«L’incontro – ha commentato il Comune – ha sancito, ancora una volta, l’importanza del dialogo costruttivo alla ricerca delle soluzioni, nel rispetto delle istituzioni e delle diverse sensibilità. I ragazzi hanno espresso soddisfazione per l’attenzione riservata, nel complesso, alle problematiche delle scuole, con particolare riferimento all’edilizia, per la quale, sostengono, si è di fronte ad una vera rivoluzione; l’Amministrazione ha infatti preso posizioni nette a tutela della comunità scolastica, a fronte di deficit strutturali mantenuti per decenni».
Ma il Maurolico non è stato il primo, in questa ondata di manifestazioni degli studenti messinesi, a scendere in piazza per far sentire la propria voce ed esprimere la propria contrarietà agli accorpamenti previsti dal Piano di dimensionamento per una razionalizzazione dell’edilizia scolastica. Nelle scorse settimane, infatti, già il liceo scientifico Seguenza, il classico La Farina e l’istituto artistico Basile, hanno invaso la scalinata di piazza Unione Europea, armati di megafono e striscioni, per chiedere il mantenimento dell’autonomia.
La risposta, anche in quel caso, è stata la stessa ricevuta oggi dagli studenti del Maurolico: si sta valutando il da farsi, intanto, però, le cose restano come sono.
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