#SostieniLaRistorazione è la campagna lanciata dall’associazione Euro-Toques, Unione Europea dei Cuochi. Anche lo chef messinese Pasquale Caliri, membro di Euro-Toques e consigliere nazionale di Ambasciatori del Gusto ha aderito alla campagna per sostenere il settore della ristorazione in questo periodo di emergenza.
«Riaprire i ristoranti significa – scrive lo chef del Marina del Nettuno di Messina- può significare prolungare lo stato di coma di un settore che, senza adeguati aiuti, morirà.»
#SostieniLaRistorazione
Anche la ristorazione rimane ferma al palo. Il settore, al momento, attivo solo per le consegne a domicilio e asporto, potrebbe ripartire passata questa fase 2. I dubbi però non mancano, quesiti dovuti alla ripresa effettiva della stagione turistica, per esempio. Della cassa integrazione dei dipendenti e di un probabile crollo del potere di acquisto.
Proprio per questo l’Euro-Toques, Unione Europea dei Cuochi – presieduta da Enrico Derflingher – ha lanciato la campagna #SostieniLaRistorazione, a cui hanno già aderito migliaia di chef e cuochi di tutta Europa. Anche Pasquale Caliri, attuale Chef del Marina di Nettuno di Messina, ha aderito all’iniziativa.
Chef Caliri lancia un appello per sostenere la ristorazione
«Il comparto strettamente legato a quello turistico – ha affermato Caliri – è quello maggiormente allo stremo e la sua sopravvivenza ha una sola soluzione: liquidità. Inutile ipotizzare nuovi scenari perché i ristoratori solo con le loro forze non ce la faranno.
Impantanati in lentezze burocratiche, mancanza di programmazione, approssimazione, la ristorazione sembra non avere vie di scampo. Strozzati dalle scadenze molti si sono adoperati con delivery e con l’asporto, tutte strategie che commercialmente non hanno alcuna possibilità di centrare un core business.
Ci sono gli affitti da pagare, i dipendenti ancora senza cassa integrazione, senza contare quelli in nero che nel settore costituiscono pure una innegabile fetta insieme agli stagionali. Fermo il turismo – continua Caliri- che potrà ragionevolmente ripartire non prima di un anno, il crollo galoppante della capacità di acquisto, sono fattori che neppure nella più rosea delle previsioni può far presagire ragionevolmente la ricompattazione del sistema.
Come Ambasciatori del Gusto – conclude lo chef – di concerto a numerose sigle del settore abbiamo fatto appello perché si costituisca una linea di dialogo col governo compresa la richiesta di integrare nel pool di esperti anche imprenditori della ristorazione. Ad oggi senza una programmazione che vada al di là dell’emergenza e che possa garantire liquidità diretta alzare le serrande potrebbe significare un rimedio ancora peggiore».
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