Più controlli grazie a un accordo con la Prefettura e con la Città Metropolitana, telecamere mobili, appostamenti. Il sindaco di Messina, Federico Basile, lancia un messaggio alla città contro l’abbandono dei rifiuti e le mini discariche abusive, presenti su tutto il territorio, da Nord a Sud: «È impensabile che comportamenti individuali, che si espandono a macchia d’olio, possano rovinare i risultati che abbiamo raggiunto».
Da Gazzi a Tremonti, arrivando fino alla zona più a Nord della città dello Stretto. Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, che porta alla creazione di micro-discariche sparse lungo il territorio comunale non sembra arrestarsi, come mostrano le immagini fatte scorrere dall’Amministrazione Comunale, insieme alla Polizia Municipale e alla presidente di MessinaServizi Bene Comune, Mariagrazia Interdonato. Obiettivo dell’incontro è quello di mostrare lo “stato dell’arte”, dare contezza del lavoro di contrasto ai reati ambientali svolto nel corso dell’ultimo anno e lanciare un messaggio ai cittadini: basta con l’abbandono dei rifiuti, «non è pensabile – ha affermato il sindaco Federico Basile – che si continui a mantenere un atteggiamento nel quale tutto è permesso».
Nonostante i passi avanti con la raccolta differenziata, alcuni comportamenti individuali continuano ad inficiare il raggiungimento di certi obiettivi, quello del tanto ricercato 65% come anche l’avere una città più vivibile: «Siamo una città – ha affermato Basile – che dal 2019 ha fatto un miracolo portando la raccolta differenziata porta a porta al 55%. È un risultato dell’Amministrazione, ma anche dei cittadini. Sono stato a Catania e in altre città siciliane recentemente; siamo una città che, rispetto alle altre, non ha un problema emergenziale. Siamo una delle poche città siciliane virtuose. È impensabile che comportamenti individuali che si stanno espandendo a macchia d’olio possano rovinare i risultati che abbiamo raggiunto. Stiamo andando indietro e non è pensabile. Il messaggio è chiaro: noi da domani aumenteremo ancora i controlli».
A parlare chiaro, infatti, sono i numeri: il report 2022 della Sezione Ambientale della Polizia Municipale indica, tra le altre cose, multe per abbandono dei rifiuti in strada per un totale di 220mila euro, più del doppio di quelle staccate per violazioni al Codice della Strada, che ammontano a 100mila euro. Le sanzioni ammontano il totale a 367, 46 le aree poste sotto sequestro, 7 gli immobili, 2 gli arresti.
A rimetterci, spiegano Basile e Interdonato, sono soprattutto i cittadini. Intanto perché l’attività svolta per l’eliminazione delle micro-discariche ha un costo di circa un milione di euro, soldi che poi pesano sulla TARI; poi perché, naturalmente, sia il personale della MessinaServizi Bene Comune, sia la Polizia Municipale – tra azioni mirate e appostamenti che possono protrarsi anche per giorni (e notti) – si ritrovano a dedicare tempo al contrasto a questi fenomeni, che viene tolto per forza di cose ad altre attività.
Un appunto, poi, lo ha fatto la presidente di MessinaServizi Bene Comune, Mariagrazia Interdonato: «Quando dobbiamo gettare dei mobili, svuotare un appartamento, non rivolgiamoci al primo che capita. È un servizio che va fatto da una ditta con tutte le autorizzazioni, che rilascia la fattura, e così via». E infatti, in molte zone, magari più periferiche, della città il problema è proprio quello degli “svuota cantine” che poi gettano tutto nei torrenti, come quello di Cumia, e non solo.
Per contrastare questo fenomeno, quindi, il sindaco di Messina ha chiesto un incontro del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura, per programmare ulteriori controlli; ci si avvarrà, inoltre, della Polizia della Città Metropolitana. Infine, si continuerà ad agire con le telecamere, specialmente mobili, che vengono posizionate nei punti più a rischio. Dal canto suo, specifica il sindaco Federico Basile, il cittadino deve fare la sua parte: «
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