Ancora non è stata pubblicata ma fa già discutere l’ordinanza sulla movida di Messina annunciata nei giorni scorsi dalla Giunta Basile. A scagliare la prima pietra è il consigliere comunale Dario Carbone (Fratelli d’Italia), che chiede correttivi urgenti ed, eventualmente, la convocazione di una seduta di Consiglio Comunale con l’obiettivo di comprendere le scelte dell’Amministrazione: «Non dimentichiamo – sottolinea – che le attività commerciali e ricreative rappresentano una fetta importantissima di economia cittadina che va salvaguardata».
Di cosa stiamo parlando? La scorsa settimana a seguito di incontri e tavoli con le associazioni di categoria, la Giunta Basile, e in particolare l’assessore alle Attività Produttive e alle Politiche del mare, Dafne Musolino, ha annunciato l’arrivo di una nuova ordinanza che regoli la movida estiva con particolare riferimento alle attività dei lidi. Il provvedimento, però, sta già facendo discutere. Nello specifico, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Dario Carbone, contesta la parte dell’ordinanza in cui si vieta ai locali della riviera di Messina di fare attività legate musica prima delle ore 21.00; mentre da anni molti lidi, nella città dello Stretto come in molte località turistiche, organizzano eventi musicali anche nel pomeriggio.
«Non lamentiamoci e piangiamoci addosso se la nostra città non viene considerata una città per giovani – afferma Dario Carbone – e se nel periodo estivo vengono predilette altre mete visto che vengono varati provvedimenti anacronistici come l’ordinanza anti-movida annunciata in queste ore. Spero che l’Amministrazione possa evitare di compiere un errore così marchiano e tendere la mano ai tantissimi gestori di attività che con importanti sforzi ed investimenti hanno programmato una stagione di ripresa dopo gli anni bui della pandemia. Non dimentichiamo che le attività commerciali e ricreative rappresentano una fetta importantissima di economia cittadina che va salvaguardata».
«Auspico – conclude – un repentino cambio di rotta e qualora ciò non dovesse avvenire chiederò la convocazione in Consiglio Comunale degli Assessori proponenti al fine di esplicare davanti al Civico Consesso le motivazioni di una scelta così controcorrente».
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