Il ponte che non vorrei: un contest per dissacrare il chiodo fisso dello Stretto

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È azione politica, volta a decostruire la narrazione politica fatta fino ad oggi, è iniziativa di mobilitazione rivolta a chiunque abbia voglia di definire, in chiave ironica, un progetto che viene discusso ormai da un secolo, ma è anche un contest: il ponte che non vorrei, rivolto ad artisti siciliani e calabresi.

L’idea non parte da Messina, ma da alcune realtà attive a Catania come la storica libreria Legatoria Prampolini e il gruppo Mala Fimmina. «Siamo artisti, viandanti e lavoratori di settori diversi, con lo stesso ostinato vizio di coltivare il pensiero critico e plurale. Siamo cittadini di territori, quello siciliano e calabrese, (ab)usati da una propaganda governativa che batte, – scrivono i componenti – da quasi cent’anni, su un unico chiodo fisso: il ponte sullo Stretto, un oggetto fantastico, avveniristico, salvifico di un meridione indolente».

Cosa presentare al contest

Così stufo di questa retorica, il gruppo ha deciso di dare vita a un contest: il ponte che non vorrei. «Un contest artistico, un momento di riflessione culturale, un’azione di politica partecipata, l’inizio di una nuova narrazione del Sud, dal Sud. Il ponte che non vorrei è il (non) luogo che abbiamo immaginato per dare voce alle nostre voci».

Il contest è aperto a tutti; si possono presentare forme di ogni genere (purché inedite e realizzate nel rispetto dell’ambiente e di tutte le identità e che elaborino in chiave ironica il tema politico proposto):

  • opere di arte visiva: pittura, illustrazione, disegno, scultura, fotografia, grafica digitale o con tecniche tradizionali;
  • opere letterarie: testi brevi narrativi, poetici, saggistici, literary non fiction;
  • opere audio e audiovisive;
  • non sono ammessi al contest progetti di ponte reali“, con relativi disegni tecnici, piano spese e analisi di fattibilità – per quanto pionieristici ed ecosostenibili possano essere –, a meno che non siano dichiaratamente ed esplicitamente concepiti dai loro ideatori come opera artistica, non esecutiva e non realizzanda, con espliciti intenti politici.

Come partecipare

Tutte le opere dovranno pervenire in formato digitale (sono ammessi i formati .pdf, .mp3, .jpg, .png, .mp4, .wav) allegandole al form disponibile a questo link. La versione digitale non potrà in nessun caso riferirsi a opere fisiche che eccedano le dimensioni di 42 cm in altezza, larghezza e lunghezza.

  • I formati grafici dovranno avere una risoluzione di 300 dpi.
  • Le opere letterarie non dovranno superare le 5000 battute spazi inclusi.

Le proposte dovranno pervenire entro e non oltre le 24.00 del 30 settembre 2023.

Modalità di selezione

Le opere pervenute saranno selezionate da una giuria designata che ne valuterà originalità e coerenza con il tema proposto. Le opere selezionate saranno esposte in occasione della festa “Il ponte che (non) vorrei” che si terrà a fine novembre presso la Legatoria Prampolini di Catania. La versione digitale di tutte le opere sarà invece esposta in una galleria fotografica permanente su www.ilpontechenonvorrei.com.

In palio per il trofeo Scilla mostro marino realizzato da Ibridi.

 

 

 

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  1. Il mostro che non vogliamo, finalmente, dissi quando tolsero i cavi elettrici brutti da vedere. Non oso immaginare le due torri di Sarumar alte 400mt.

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