Comincia a diminuire il numero di dipendenti di ATM spa che a partire da venerdì 15 ottobre, in concomitanza con l’entrata in vigore del Green Pass obbligatorio al lavoro, avevano comunicato all’azienda l’assenza per malattia.
Erano diventati diverse decine ogni giorno i lavoratori che si dichiaravano indisponibili per ragioni di salute, fenomeno simile a quello rilevato un po’ in tutta la Sicilia dove c’è stato un vero e proprio boom di certificati medici. L’allarme starebbe però rientrando, come ha rassicurato il presidente di ATM Giuseppe Campagna.
L’effetto Green Pass in ATM: parla il presidente Campagna
«Nei primi giorni c’è stato un po’ di disorientamento da parte dei nostri dipendenti, ma anche un’impennata delle malattie, che sono sostanzialmente raddoppiate da 23 (la media dei due mesi precedenti) a 48 al giorno. Ora invece stanno calando perché siamo scesi a 30» ha spiegato Campagna a margine dell’esposizione delle auto elettriche alla vigilia dell’E-motorshow di Messina.
L’Azienda trasporti ha aderito alla campagna vaccinale e sta facendo il possibile per convincere gli ultimi indecisi rimasti tra le file del personale. «Abbiamo fatto delle convenzioni – continua – per fornire dei tamponi a prezzo calmierato e un hub vaccinale all’interno dell’azienda nell’ambito della Settimana Europea della mobilità. Stiamo cercando di venire incontro a queste persone che hanno timore a vaccinarsi. Siamo riusciti a garantire il servizio con qualche ora di straordinario in più e con l’utilizzo parziale degli autisti che prima guidavano i carri attrezzi, che stiamo riverificando in termini di sicurezza».
Nessun disagio sarebbe stato causato agli utenti, conferma il numero uno di ATM, che ha voluto ricordare lo sforzo e il sacrificio dei dipendenti durante la pandemia: «Non ci sono state grosse disfunzioni, questa prova è stata superata grazie al senso di responsabilità dei nostri operatori di esercizio. Mentre tutta l’Italia era in zona rossa con le sirene delle ambulanze che facevano avanti e indietro, il nostro personale è rimasto in servizio e ha fatto il suo lavoro, rischiando come i medici, gli infermieri e il personale delle forze dell’ordine. Forse è stato troppo penalizzarlo dicendo: se non hai il green pass non ti pago la giornata. Ma questo è il decreto e lo abbiamo applicato, com’è giusto che sia».
«Non dobbiamo dimenticare che queste persone hanno dato grande prova di senso di responsabilità durante la pandemia» conclude Campagna.
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