immagine dell'opera Medusa di Caravaggio

Messina fatta fuori dal film su Caravaggio. Accorinti chiede il ritiro dalla distribuzione

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Dal 19 al 21 febbraio nelle sale italiane è stato proiettato il docufilm “Caravaggio – L’anima e il sangue” che racconta la vita e le opere dell’artista Michelangelo Merisi. Nulla di strano, direte voi. Una stranezza, invece, c’è. Nel film, infatti, non viene fatto alcun riferimento al soggiorno messinese di Caravaggio e alle opere realizzate proprio a Messina. La città dello Stretto, insomma, è stata fatta fuori.

Nella pellicola, che in soli tre giorni è stata vista da oltre 130 mila italiani, viene dato ampio spazio alla breve ma intensa vita di Michelangelo Merisi, raccontando i suoi periodi trascorsi a Milano, Roma e Napoli. C’è anche Malta, dove Caravaggio venne arrestato. La domanda sorge, quindi, spontanea: che fine ha fatto il soggiorno messinese? Per quale motivo non si parla dei sei mesi – ed oltre – trascorsi dall’artista a Messina?

Queste domande sono state girate dal sindaco di Messina, Renato Accorinti, ai produttori del docufilm:  Magnitudo Film e Sky Theatrical production on arts. Nella sua dura nota si legge: «Rifuggendo qualsivoglia provincialismo campanilistico, non posso non criticare aspramente un film che, pur seguendo un ordine cronologico, decide di eluderne una tappa che, per di più, risulta fondamentale sia per l’evoluzione stilistica del Merisi che per la rivoluzione da essa impressa al successivo svolgimento in senso naturalista della pittura siciliana di tutto il XVII secolo».

immagine del dipinto caravaggio la resurrezione di lazzaroNon fa giri di parole Accorinti nell’esprimere il suo disappunto sulla questione e citando, a dimostrazione dell’importanza del periodo messinese di Caravaggio, due sue opere esposte al MuMe: La resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori, entrambe, nemmeno a dirlo, non citate all’interno del film. «Non si può altresì dimenticare – continua Accorinti – che le due opere di Caravaggio esposte nel nuovo MuMe – considerato a ragione uno dei maggiori poli culturali dell’intero Mezzogiorno d’Italia – sono considerate dagli storici dell’arte fra i quadri più significativi dell’intera storia dell’arte italiana».

Il primo cittadino, che ritiene impossibile rimanere in silenzio davanti a quello che lui stesso definisce una dimenticanza che ha il sapore dell’ostracismo culturale, ha ufficialmente richiesto il ritiro del docufilm “Caravaggio – L’anima e il sangue” dalla distribuzione e la sua revisione ed integrazione a tutela dell’opera stessa e di coloro che l’hanno progettata e realizzata, al fine di darne completezza e veridicità storica.

«A ciò non può che aggiungersi – conclude il sindaco di Messina – l’opportunità, attraverso la diffusione dell’opera filmica, di far conoscere al maggior numero di persone la possibilità di godere di capolavori caravaggeschi nel museo della nostra città».

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