Numerosissime discariche abusive di rifiuti tossici nella zona Sud di Messina, in particolare nelle aree comprese tra Santa Lucia, via Altomonte e la via Comunale Santo (ex case IACP): questa la segnalazione della consigliera comunale Federica Vaccarino (Ora Sicilia) che, con un’interrogazione, chiede l’intervento del Comune e l’installazione di telecamere di videosorveglianza: «L’inciviltà e lo sprezzo per la legge degli autori di questo scempio non è più tollerabile», sottolinea.
Vecchi materassi, sedie, mobili in frantumi, sacchi colmi di spazzatura, materiale edile. Questo e tanto altro tra i rifiuti che si scorgono dalle foto condivise dalla consigliera comunale di Ora Sicilia, Federica Vaccarino, che, insieme ai colleghi Dario Ugo Zante e Giandomenico La Fauci, ha inviato al Comune di Messina un’interrogazione con l’obiettivo di far posizionare delle telecamere di videosorveglianza nelle zone in cui più di frequente si creano discariche abusive a cielo aperto.
«Il continuo lavoro della MessinaServizi – sottolinea l’esponente del centrodestra – e dei tantissimi volontari delle zone non basta, anche se resta fondamentale per evitare che il materiale abbandonato provochi un irreparabile danno ambientale. In queste discariche, infatti, è facile riscontrare rifiuti di ogni genere, spesso tossici e nocivi come l’amianto. Una situazione deplorevole che racconta di una Messina che abbiamo tutti l’obbligo di combattere. L’inciviltà e lo sprezzo per la legge degli autori di questo scempio non è più tollerabile. Il ritmo degli interventi della Messina Servizi e dei volontari non basta, vista la frequenza con cui queste discariche vengono riformate».
«Per questi motivi – conclude – ho presentato un’interrogazione al sindaco Basile per capire se vi sia la possibilità di installazione di impianti di videosorveglianza in queste aree. In più, ho chiesto che questi siti siano coperti da un controllo periodico – e mirato – da parte della Polizia Locale. Non credo, in conclusione, che l’arma migliore per amministrare una città sia quella del pugno di ferro, ma di fronte all’insistere di comportamenti fuorilegge e pericolosi per la salute comune diventa necessario sfruttare tutte le possibilità di intervento a disposizione».
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