Sono arrivate nella giornata di ieri, lunedì 9 ottobre, le dimissioni del Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea che lascia l’incarico dopo le accuse sollevate da Paolo Todaro, segretario del sindacato Gilda e membro del Senato accademico, che ha presentato – come riporta l’Ansa – esposti sui rimborsi chiesti dal Rettore: oltre 2,2 milioni di euro tra il 2019 e il 2023.
«Ho scelto finora di non rispondere alle accuse che mi vengono mosse attraverso gli organi di stampa – ha scritto Cuzzocrea in una lettera aperta –, non per mancanza di rispetto dell’importante e fondamentale ruolo dei giornalisti che, in forza dell’art. 21 della Costituzione, hanno il diritto-dovere di cronaca. Speravo che le imminenti elezioni del successivo Rettore del nostro Ateneo avrebbero “rasserenato” gli animi, ma, nelle ultime ore, mi sono reso conto che si è determinato un clima conflittuale che, a mio avviso, rischia di non consentire un confronto pacato su programmi e obiettivi che la nuova governance dovrà portare avanti».
Dimissioni Rettore Cuzzocrea
E a parlare delle prossimi elezioni è il prof. Michele Limosani, che si candida a prendere il posto di Cuzzocrea. «Le dimissioni del Magnifico Rettore – scrive il direttore del Dipartimento di Economia –, ci impegnano ad un confronto elettorale sereno e responsabile. Condivido la scelta del prof. Salvatore Cuzzocrea che ha inteso agire a tutela dell’Università di Messina. Tutta la comunità del nostro Ateneo non può che raccogliere l’auspicio di una nuova amministrazione in grado di migliorare quanto fatto e di proporre diversi itinerari e risultati.
La campagna elettorale dovrà guardare al futuro, incentrarsi su progetti, focalizzare i punti di forza del nostro Ateneo. Dovremo, anche e soprattutto, convertire le criticità in opportunità. In particolare, già nella lettera in cui annunciavo la mia candidatura, avevo evidenziato la necessità di dare maggiore autonomia ai Dipartimenti. Tutto ciò per garantire più trasparenza e consentire ai Direttori di adottare scelte svincolate da impostazioni verticistiche, nell’ottica di una visione condivisa e di una gestione improntata su un coinvolgimento della comunità accademica quanto più ampio possibile. Oggi, a mio avviso, questo diventa uno dei punti centrali nel pensare all’università del futuro.
In questi mesi ho incontrato tanti colleghi, ho potuto apprezzare le loro idee e proposte tese a costruire una nuova fase per l’Ateneo, chiamato ad affrontare sfide impensabili fino a qualche anno fa. Ora è necessario che il confronto elettorale entri in una dimensione ufficiale. Tutti siamo chiamati ad un salto di qualità proprio nella dimensione del senso di appartenenza e dello spirito di servizio. Il primo banco di prova, nelle more della indizione e celebrazione delle elezioni, sarà quello della programmazione triennale. Serenità e responsabilità dovranno essere , ovviamente, le coordinate non solo della campagna elettorale, ma anche lo stile che dovrà caratterizzare la vita della nostra comunità».
Il Rettore dell’Università di Messina decadrà anche come presidente della Crui – Conferenza dei Rettori dell’università italiane.
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