Dal 24 settembre, tutti gli studenti del Liceo classico La Farina di Messina – fatta eccezione per le quarte ginnasiali – stanno svolgendo le lezioni a distanza. «Una circostanza – dice il consigliere del PD Alessandro Russo – oltremodo grave e potenzialmente lesiva del diritto allo studio degli studenti».
Con una nota inviata all’assessore all’Istruzione Laura Tringali, il consigliere Russo chiede con urgenza di risolvere la situazione del Liceo. «Come emerso da approfondimenti personalmente eseguiti in questi giorni, la scuola “La Farina” – scrive Russo – sta operando in sostanziale didattica a distanza sin dai primi giorni della sua apertura per l’anno scolastico.
A far eccezione delle quarte ginnasiali, tutte le altre classi (quinte ginnasiali e triennio liceale) sono in didattica a distanza ormai da quasi un mese, nonostante il tentativo di operare dei turni pomeridiani in presenza subito abortiti».
Alessandro Russo contro la didattica a distanza al La Farina (ma non solo)
«A tale stato di fatto si aggiunga che la scuola – continua Russo – che opera pertanto ben al di sotto dei due terzi di didattica a distanza, non dispone ancora di banchi monoposto, né di una programmazione di aule alternative o spazi di allestimento didattico di emergenza per poter far continuare la didattica in presenza.
Per tacere, infine, della effettiva carenza infrastrutturale digitale idonea a far fronte alla didattica digitale prevista laddove possibile nei prossimi mesi. Il difficile momento che stiamo vivendo, e la scuola in primissimo piano, non deve in alcun modo giustificare scelte che penalizzino il diritto allo studio dei ragazzi: la didattica in presenza non è un privilegio per chi ha la fortuna di andare in scuole più idonee dal punto di vista dei locali, bensì un diritto essenziale degli studenti, come del resto il Governo ribadisce da mesi in ogni circostanza utile».
Ritornare tra i banchi di scuola
Il consigliere Russo chiede quindi all’assessore Tringali di spiegare che misure intende prendere l’Amministrazione comunale per far ripartire la didattica in presenza. «Si pensano ad aule o sistemazioni alternative? Si pensa a una turnistica spalmata in maniera equilibrata per consentire a tutti la presenza fisica a scuola?
La situazione attuale non è più in alcun modo sostenibile né accettabile: che pianificazione è stata fatta, in questi mesi, per evitare che al “La Farina”, a un mese dalla ripartenza praticamente l’intera scuola sia in DAD?
Non servono rassicurazioni di facciata, post di Facebook trionfalistici che – restando nella memoria del web ricordano a distanza di un mese che tutto era, fuorché che a posto, nella programmazione del “La Farina”. Serve – conclude il consigliere – un’azione immediata, tempestiva, irrinviabile per consentire agli studenti di ritornare al più presto fisicamente a scuola, restituendo loro un diritto allo studio di cui nessuna emergenza può giustificare la menomazione».
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