Sono bastati pochi minuti per radere al suolo quel che era rimasto del palazzo del ‘700 di via degli Orti. Al suo posto sorgerà un immobile ultra moderno.
Lo storico edificio aveva resistito ai violenti terremoti del 1783 e del 1908, così come alle due guerre mondiali, ma la mano dell’uomo, si sa, è in grado di distruggere qualsiasi cosa.
La struttura costituiva il pomo della discordia tra i proprietari e la società che possedeva l’area accanto ad esso. Sorgeva nello storico quartiere Avignone, nei pressi di via Cesare Battisti e rappresentava uno dei pochi tesori rimasti di una Messina pre-terremoto, ormai completamente distrutta.
Cosa sorgerà al posto dello storico edificio?
La facciata storica verrà riposizionata in un edificio ultra moderno: «Il progetto prevede il recupero del patrimonio volumetrico attraverso un intervento di demolizione e ricostruzione – si legge nei dettagli del piano di lavoro – che contempla la riproposizione della facciata originaria, nelle sue connotazioni dimensionali e formali. L’aspetto architettonico e formale del volume ricostruito si configura, in arretramento alla quinta sulla antica Via Porta Imperiale, in un edificio a torre quale espressione delle più recenti tecniche e tecnologie della bio-edilizia e della autonomia energetica attraverso l’utilizzo di energia alternativa».
Qualcuno potrebbe storcere il naso pensando che una facciata storica sia riposizionata su una “torre” ultramoderna, eppure nel documento si continua a leggere: «Un intervento di architettura moderna quindi, ma con particolare attenzione e rispetto del valore storico ed urbanistico che la valenza del sito richiede. La proposta progettuale prevede la realizzazione di una “zoccolatura” (Corpo A) edilizia di tre piani contenuta all’interno della riproposizione dell’antica facciata su Via Porta Imperiale, oltre alla realizzazione di un edificio a torre (Corpo B), arretrato rispetto la Via Porta Imperiale, che si sviluppa in altezza fino all’esaurimento del potenziale volumetrico a disposizione».
Questo è ciò che sorgerà al posto di un edificio del ‘700, in una delle aree di valore architettonico e storico più importanti di Messina.
Ecco le foto scattate durante la demolizione.
(6090)
Messina ogni anno perde 1000 abitanti e non ha certamente bisogno di altri palazzi, destinati a rimanere sfitti. Bella l’idea di sviluppare i nuovi edifici in altezza, come quello in fase di ultimazione in via la farina, da 15 piani. Ciononostante, bisogna anche considerare il contesto nel quale vengono realizzate simili opere.
La via Cesare Battisti è un’arteria che custodisce palazzi di una certa altezza, principalmente in stile neoclassico o Liberty. In questo contesto, un palazzo simil-moderno di 15 piani sarebbe un pugno nell’occhio. A questo aggiungiamo che per realizzare un’opera, di per sé inutile, viene abbattuta una palazzina di 300 anni (non che fosse in condizioni dignitose, tutt’altro). Purtroppo a Messina non esiste raziocinio, sopraffatto da squallidi interessi economici.
Quale messinese acquisterebbe un appartamento dove è stato demolito un pezzo di storia di Messina?