Torna alla ribalta la figura del Vigile di Quartiere, già proposta più volte nel corso degli ultimi mesi per porre un argine alle troppe violazioni del codice della strada e alle diverse cause di “disordine” cittadino. A lanciare l’idea, questa volta, è il consigliere Comunale Libero Gioveni che spiega nel dettaglio le ragioni principali per cui, secondo lui, a Messina serve più controllo.
Il momento, spiega l’esponente del PD, è quello propizio. Il prossimo 1 ottobre prenderà il via la riorganizzazione della macchina amministrativa programmata dalla Giunta De Luca; mentre a breve, grazie al bando di concorso per l’assunzione di 46 vigili urbani, il numero del personale dovrebbe subire un incremento. Quale momento migliore quindi, sottolinea Gioveni, per lanciare, nell’ambito dei servizi svolti dalla Polizia Municipale quello della vigilanza di quartiere?
Per spiegare la propria proposta, il Consigliere Comunale stila un elenco delle principali (ma non uniche) motivazioni che lo hanno portato a chiedere al sindaco De Luca e all’assessore Musolino l’istituzione della figura del Vigile Urbano di Quartiere:
- troppa anarchia e scarso controllo del territorio nei villaggi e nelle periferie;
- reiterate violazioni del Codice della Strada nelle zone meno monitorate ma che rappresentano comunque snodi importanti per la viabilità (la rotatoria Zaera su tutte, dove insiste perennemente la “sosta selvaggia”).
- la necessità di ripristinare alcune sedi decentrate della Polizia Municipale come quella di Camaro, chiusa da 11 anni (dal 22 settembre 2008);
- garanzia di più misure di sicurezza e ordine pubblico nelle zone più a rischio di microcriminalità;
- maggiore presenza dei vigili urbani presso le scuole ubicate in arterie a rischio incidenti durante le ore di ingresso e uscita dalle lezioni dei piccoli alunni;
- intensificazione dei controlli e conseguenti azioni di repressione nei quartieri contro la deturpazione del territorio e le discariche abusive in genere.
La proposta, presentata come interrogazione, passerà adesso al vaglio del sindaco Cateno De Luca e dell’assessore alla Polizia Municipale Dafne Musolino che la dovranno valutare.
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Considerando i recenti fatti di cronaca che hanno portato il nome della nostra città sui tg nazionali, si potrebbe ipotizzare e chiedere anche l’intervento dell’esercito per pattugliamenti misti come avviene ed avveniva in altre città ad alto rischio criminalità. Dovrebbe intervenire il prefetto con azioni decise, come sta avvenendo a Catania.
C’è tanta gente come i pensionati che sarebbero disposti a svolgere lavori socialmente utili, ma l’amministrazione non prende in considerazione questa ipotesi
Non so se sia fattibile, considerando l’esiguo numero dei vigili urbani utilizzabili per strada. Sarebbe auspicabile l’intervento del prefetto, per provare coinvolgere altre istituzioni e magari impiegare pattuglie miste anche con militari, come avviene in altre città con problemi di criminalità simili ai nostri