«Sono cinque, fino a oggi, i contratti di apprendistato per personale autista che, dopo tre anni di formazione con agevolazione fiscale, ATM Messina non ha inteso trasformare in contratti a tempo indeterminato e ha risolto interrompendo unilateralmente il rapporto di lavoro con i malcapitati apprendisti»: esordisce così la nota dei sindacati di categoria che già lo scorso 22 agosto chiedevano spiegazioni sulla situazione dei lavoratori ATM.
«Con l’ormai nota arroganza che contraddistingue il consiglio di amministrazione aziendale, in perenne scontro con i dipendenti, ATM S.p.A. fino ad oggi non ha risposto alle richieste di incontro e facendosi scudo con le regole che le consentono di risolvere in modo unilaterale i contratti di apprendistato, snobba le richieste del sindacato e rilancia annunciando che ulteriori “licenziamenti” sono in programma. Si tratta – proseguono i sindacati – di 5 giovani autisti che hanno contribuito a mantenere efficiente il servizio, scaraventati sui bus appena assunti, con affiancamenti e tutor che esistono spesso solo sulla carta».
«Probabilmente – continua la nota –, si tratta di lavoratori che nonostante la precarietà del loro contratto, nell’arco dei tre anni di formazioni hanno avuto l’ardire di rivendicare e tutelare i loro diritti nelle sedi deputate e, come sempre accade, ATM S.p.A. ne colpisce qualcuno per educarli tutti. Il consiglio di amministrazione di ATM S.p.A. richiama le regole quando queste le consentono di agire in modo unilaterale ma nel mondo del lavoro esistono una miriade di regole, soprattutto in tema di sicurezza e tutela dei diritti, che l’azienda ignora distrattamente. Filt CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti, FAISA CISAL, UGL e ORSA, nell’invitare l’azienda a risolvere la controversia per le vie brevi, hanno chiesto di conoscere in modo ufficiale i metodi di valutazione e le motivazioni che hanno contribuito alla risoluzione dei rapporti di lavoro».
«L’ATM è un’azienda pubblica e non una bottega sotto padrone – continuano i sindacati – ove con risorse pubbliche ci si vanta mediaticamente di fare nuova occupazione, ma al tempo stesso non si usa la dovuta trasparenza nel chiarire con quali criteri si decide di lasciare disoccupati cinque giovani messinesi. I sindacati non volendo in alcun modo ingerire nelle decisioni aziendali chiedono solo trasparenza e di conoscere i criteri “oggettivi” delle scelte adottate al fine di verificare se vi siano state scelte discriminatorie che non sarebbero tollerabili in ambito pubblico».
La replica di ATM Messina
«Le organizzazioni sindacali – rispondono dall’ATM Messina – evidenziano in una nota l’interruzione del rapporto di lavoro con cinque apprendisti provando a far passare il messaggio che dietro questa scelta ci sia un modus operandi anomalo da parte dell’azienda. La vera notizia, che i sindacati scientemente omettono di dire, è che ben 152 apprendisti sui 157 assunti con contratto di apprendistato hanno firmato o firmeranno a breve un contratto a tempo indeterminato.
In questi anni, ATM ha assunto 242 persone, di cui ben 203 operatori di esercizio. Peraltro, l’azienda sta continuando ad assumere e sono attualmente in atto selezioni per l’assunzione di altri 30 operatori di esercizio e di 10 figure amministrative. Tutte le scelte adottate rispettano pienamente le normative vigenti. L’azienda è pronta a confrontarsi con le organizzazioni sindacali nella riunione già convocata per lunedì 18 settembre, aggiungendo all’ordine del giorno stilato l’argomento apprendisti».
Intanto le Organizzazioni Sindacali presenti all’interno dell’ATM hanno attivato le procedure di raffreddamento per la tutela dei livelli occupazionali e si scusano preventivamente con l’utenza per i disagi che ne deriveranno.
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