«Ho chiesto il licenziamento dei custodi dell’ex GIL». Cateno De Luca passa dalle parole ai fatti. Dopo il blitz di questa mattina all’Ex Gil, durante il quale uno dei custodi è stato beccato a guardare la tv in una stanza abusiva ricavata dietro un armadio di metallo, il sindaco di Messina aveva annunciato che avrebbe chiesto il licenziamento in tronco e così è stato.
Come si legge nella nota inviata al Direttore Generale, Rossana Carruba, Cateno De Luca chiede “l’avvio delle procedure di licenziamento dei custodi dipendenti del Comune di Messina per le gravi responsabilità accertate e verbalizzate dalla Polizia giudiziaria del Corpo di Polizia Municipale. Si richiede inoltre di far rilasciare immediatamente l’alloggio assegnato e di valutare l’immediata chiusura della struttura per gravi carenze igienico-sanitarie”.
«Ora il Direttore Generale del Comune dovrà motivare l’eventuale assenza dei presupposti per licenziare queste persone – tuona De Luca su Facebook che rende noti alcuni dettagli circa il mancato adempimento, da parte del custode beccato questa mattina ad oziare, delle proprie mansioni.
«Guardando le carte – spiega il sindaco di Messina – ho notato che l’alloggio al custode è stato assegnato dal sindaco pro tempore in data 8 febbraio 1996. Ho letto anche una sentenza del 1 dicembre 2003 che respingeva il ricorso di questo custode che si rifiutava di fare le pulizie perché, essendo custode, non gli competeva farle: il giudice ha dato ragione al Comune e torto al custode. Mi chiedo: perché anche agli altri custodi delle ville comunali non è mai stato chiesto di fare le pulizie nonostante questa sentenza del giudice conferma che ai custodi compete anche fare le pulizie?».
Dopo il blitz all’Ex Gil, Cateno De Luca afferma di aver già ricevuto delle pressioni per modificare la sua decisione di avviare l’iter per il licenziamento. Ma il sindaco rimane fermo sulla sua posizione e spiega anche il perchè. «Io non cambio idea! Penso a chi non ha una casa ed il custode invece aveva a gratis una casa di proprietà del comune di Messina. Penso a chi non ha un lavoro ed il custode aveva un bel lavoro a cento metri da casa, ben pagato. Penso a chi ha tanta voglia di lavorare e non trova lavoro o viene sfruttato in nero o con altre forme illecite, invece il custode aveva un lavoro comodo e ben retribuito…ma evidentemente non aveva voglia di lavorare».
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Concordo con il sindaco.esemplarità non abbonda,per ora.