La Chiesa di S. Maria a Mili San Pietro, a Messina, è stata (finalmente) messa in sicurezza; la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, diretta da Mirella Vinci, infatti, ha portato a termine i lavori di ripristino della porzione di fabbricato attiguo alla chiesa, crollata nel 2018.
«La Chiesa di Mili San Pietro, – si legge nella nota –, che è patrimonio del Fondo Edifici per il Culto, avrebbe potuto ricevere dal crollo danni ancora maggiori nella parte absidale del monastero». Il finanziamento, disposto, dall’Assessorato regionale dei Beni culturali, ha consentito alla Soprintendenza di Messina di effettuare le opere provvisionali con tubi e giunti in acciaio per assicurare le murature adiacenti e scongiurare pericoli alla Chiesa di Mili. I lavori sono stati realizzati dalla S.A.B. di Santino Briguglio.
«L’intervento – continua la nota – ha consentito attraverso un atto di tutela indiretto, di salvaguardare l’integrità dell’edificio che costituisce un’importante testimonianza del nostro patrimonio storico-architettonico». Adesso è stata avviata al Ministero dell’interno una richiesta prioritaria di finanziamento per l’importo di 440 mila euro che consentirà il completamento dei restauri e la valorizzazione della Chiesa di Mili San Pietro.
La Chiesa di Mili San Pietro
Sulla messa in sicurezza della Chiesa di S. Maria di Mili San Pietro, esempio a Messina di architettura normanna realizzata nel 1091, interviene anche il Coordinamento associativo per la tutela e la valorizzazione della Chiesa normanna di Mili. «Esprimiamo soddisfazione – scrive il portavoce del coordinamento, Sebastiano Busà – per questo risultato che è frutto del lavoro di sensibilizzazione portato avanti dalle 37 associazioni riunite nel Coordinamento per la tutela della chiesa normanna di Mili da ormai un paio d’anni, e per il fatto che le Istituzioni hanno collegialmente risposto in maniera positiva alle sollecitazioni venute dal territorio con spirito costruttivo.
All’inizio del 2020 il Coordinamento ha fatto presente agli Enti competenti che esisteva una relazione tecnica del prof. Fabio Todesco, docente di Ingegneria del restauro presso l’Università di Messina; che metteva in guardia circa il rischio di crollo per la Chiesa a seguito di scosse anche lievi di terremoto, proprio per i danni che i crolli avevano causato al corpo addossato. Dunque siamo a maggior ragione soddisfatti per le risposte ottenute e per la collaborazione proficua che si è creata. Adesso, auspichiamo vivamente che il Ministero dell’Interno dia seguito all’intenzione, manifestata già nel maggio del 2021, di finanziare con fondi PNRR la manutenzione straordinaria della chiesa, e che la Regione Siciliana possa prendersi carico del problema del monastero». Già lo scorso autunno, infatti, il Coordinamento cittadino aveva presentato richiesta di tutela e valorizzazione della struttura architettonica.
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