Messina ha celebrato oggi, 2 giugno la Festa della Repubblica. La cerimonia, organizzata quest’anno a Piazza Unione Europea, si è rinnovata per il 75° Anniversario e per il secondo anno consecutivo si è svolta in maniera sobria e in forma statica, in applicazione delle direttive diramate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, causa emergenza sanitaria.
Alla manifestazione hanno preso parte il Prefetto Cosima Di Stani, il Sindaco Cateno De Luca e le massime autorità militari, civili e religiose. Presenti inoltre, il Gonfalone della Città di Messina, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare; il Gonfalone della Città Metropolitana di Messina; il Medagliere del Nastro Azzurro; i Vessilli ed i Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, oltre ad una rappresentanza del personale sanitario addetto alle vaccinazioni Covid-19.
Come da tradizione, la celebrazione ha avuto inizio con l’ingresso nella piazza del Prefetto, accompagnata dal Comandante della “Brigata Meccanizzata Aosta” Generale Giuseppe Bertoncello, l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale. A seguire, la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica a cura del Prefetto.
«Come dico sempre, e lo ribadisco in questa odierna cerimonia, vorrei una Repubblica con più cuore, con più valori e con meno combinato disposto dell’articolo vattela a pesca – ha dichiarato il sindaco De Luca – perché siamo ormai arrivati al culmine della buracrazia e di quell’atteggiamento burocratese che inevitabilmente tende a bloccare e rallentare l’attività amministrativa. È veramente esasperante essere alla guida di una parte della Pubblica Amministrazione soggetta a condizionamenti, e per questa ragione mi auguro che le novità previste dal Recovery plan relative alla digitalizzazione, alla semplificazione e all’accelerazione dell’attività amministrativa siano al più presto perseguite al fine di modernizzare la pubblica amministrazione».
«L’Italia, una Repubblica democratica fondata su valori costituzionalmente garantiti, non può essere una Repubblica di carte o una Repubblica di plastica – ha continuato il primo cittadino. È necessaria un’azione volta ad eliminare le pastoie burocratiche e l’eccessivo perbenismo istituzionale perché è indispensabile che quanto stabilito di un percorso amministrativo, non può rimanere fine a sé stesso attorno ad un tavolo tecnico, ma deve essere sempre simulato nella pratica per avere contezza della sua attuabilità».
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