Vi ricordate il Festival di Sanremo 2021, quando Amadeus e Fiorello incitavano a battere le mani a un pubblico di palloncini? Ecco lì probabilmente è la prima volta che abbiamo visto Beatrice Venezi che, alla kermesse canora più famosa d’Italia, tolse i panni di direttore d’orchestra per vestire quelli da co-conduttrice. Adesso per Beatrice Venezi arriva una nuova avventura: la Fondazione Taormina Arte, di cui sarà il direttore artistico. «Sono pronta a iniziare subito questa sfida, – ha detto Venezi – consapevole delle responsabilità ma anche delle grandi potenzialità. Ho già molte idee su quelle che potranno essere le attività da pianificare e le iniziative da realizzare in vista delle prossime stagioni. L’obiettivo prioritario è certamente quello del rilancio della Fondazione Taormina Arte in ambito internazionale, lavorando in sinergia con il territorio e puntando sullo straordinario fascino del Teatro Antico».
Beatrice Venezi alla Fondazione Taormina Arte
Stipulato così il contratto tra la Venezi e la Fondazione, che quest’anno festeggia i 40 anni dalla nascita. Classe 1990, Beatrice Venezi è Direttore Principale Ospite dell’Orchestra della Toscana, Direttore Principale dell’Orchestra Milano Classica e della Nuova Orchestra Scarlatti. È una delle poche donne a dirigere orchestre di livello internazionale: dal Giappone alla Bielorussia, dal Portogallo al Libano, dal Canada all’Argentina, dagli Stati Uniti all’Armenia.
Ha collaborato con artisti di fama mondiale come Bruno Canino, Stefan Milenkovich, Valentina Lisitsa, Carla Fracci, Eleonora Abbagnato, Andrea Bocelli, Andrea Griminelli e con orchestre di fama mondiale come l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino , la New Japan Philharmonic, la Sofia Philharmonic, la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica della Compagnia Nazionale Radiotelevisiva della Bielorussia, l’Orchestra di Stato dell’Armenia.
Di recente è intervenuta alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia.
(Foto di Giovanni Daniotti)
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