Ci risiamo. Pare che l’Azienda Trasporti Messina stia nuovamente ritardano con il pagamento degli stipendi. A puntare i riflettori sulla questione è il Consigliere Comunale Libero Gioveni che, in una nota, chiede di conoscere la causa dei ritardi e che la situazione venga presentata nel corso di una seduta della Commissione Bilancio del Consiglio Comunale.
«Ancora altri 10 giorni di ritardo sugli stipendi ATM – racconta Gioveni – e a quanto pare non se ne parla ancora di pagarli nemmeno entro questa settimana! Se tutto ciò adesso comincia a diventare un habitué il problema c’è eccome! E quindi va analizzato, affrontato e soprattutto risolto!».
Non si tratta della prima volta che l’azienda trasporti ritarda con il pagamento degli stipendi: lo scorso gennaio, infatti, si era verificata una situazione simile a causa di una crisi di liquidità dell’ATM. Questa volta però, il consigliere sostiene che la causa dei ritardi non è di natura economica, ma tecnica.
«Ritengo che – afferma il consigliere comunale del PD – i motivi economici hanno poco a che fare con questa assurda vicenda visto che il Consiglio Comunale, come è noto, ha approvato anche in tempi record il Bilancio di Previsione 2019. Né tanto meno si può addebitare il tutto alla messa in liquidazione dell’attuale azienda speciale e alla costituzione della nuova ATM S.p.A. come qualcuno più propenso a strumentalizzazioni vorrebbe fare credere, perché è arcinoto il fatto che proprio nel Previsionale 2019 sono state previste somme sia per l’una che per l’altra società».
Gioveni chiede dunque, di conoscere i veri motivi alla base della situazione definita dal consigliere come «inaccettabile» ed esprime la propria solidarietà ai numerosi dipendenti dell’azienda: «Va fatto un plauso a tutti i dipendenti che stanno continuando a svolgere il loro servizio con grande senso di responsabilità, nonostante parecchi di loro abbiano le loro scadenze a cui, stante questo stato di cose, non possono far fronte, ma la corda non si può certamente tirare troppo, anche per non mettere a rischio il servizio che già da sé ha le sue lacune».
Infine Gioveni chiede che si faccia: «chiarezza sull’incresciosa vicenda» in Commissione Bilancio alla presenza dell’Amministrazione, del Cda di ATM e del Collegio dei Revisori aziendale al fine di calmare le preoccupazioni dei dipendenti, anche in merito al futuro dell’azienda e sulla continuità del servizio.
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