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Messina, al Sabry Bar le bollette passano da 1.000 a 6.000 euro. La Fauci «Pronto a chiudere i battenti»

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Ancora un‘attività commerciale a rischio chiusura a Messina, a causa del caro-bollette che pesa sempre più sulle tasche di famiglie e imprese: sotto i riflettori, oggi, il Sabry Bar di via Palermo, che ha visto le proprie bollette passare dai 1.000 euro del 2021 ai 6.000 del 2022.

A lanciare un appello alle istituzioni è il consigliere comunale, Giandomenico La Fauci, che racconta la storia del bar di via Palermo: «Una situazione insostenibile – esordisce. Il caro bollette sta diventando un male incurabile per le aziende ed i commercianti del nostro Paese. È arrivato il momento che tutti prendano coscienza di quanto stia accadendo alle persone con cui ci incrociamo quotidianamente. È storia di questi giorni quella di un esercizio commerciale della città di Messina, il Sabry Bar di via Palermo, pronto a chiudere i battenti nei prossimi mesi se non si troverà una soluzione all’aumento dei costi».

«Pesa troppo la bolletta della luce arrivata – aggiunge. Anzi, le bollette. Perché i costi in crescita sono tantissimi. Dal migliaio di euro dell’anno scorso (a parità di consumi) ai 6mila euro di questo 2022. Non serve a nulla anche rateizzare, perché se prima non viene pagata tutta la cifra non è possibile chiedere una nuova rateizzazione per le successive bollette. Conti che si sommano fino a diventare schiaccianti. Così, la bolletta di 6mila euro viene rateizzata, ma prima di riuscire a saldare tutte le scadenze eccone arrivare altre e dalle cifre crescenti. Per questi motivi i commercianti decidono di chiudere».

«Le istituzioni – conclude La Fauci – sembrano poter fare poco, sicuramente non possono nulla quelle locali e regionali. Al sindaco Basile e al presidente della Regione, Renato Schifani, devo, però, chiedere che si facciano rappresentanti dei problemi e del dolore di questi cittadini. Una battaglia simbolica ma che mostrerebbe una reale vicinanza verso chi deve cedere ai conti e chiudere le proprie attività. Luoghi che non sono solo posti di lavoro ma che, spesso, rappresentano vere pagine di storia familiare e cittadina. Il governo Meloni ha appena giurato, ma in campagna elettorale il tema dei rincari era all’ordine del giorno. Speriamo, allora, che si passi ai fatti e che si ascoltino le istanze dei tanti commercianti in difficoltà senza lasciarli al proprio destino in silenzio».

Il Sabry Bar, naturalmente, è solo un esempio della situazione in cui molte attività commerciali si trovano in questo momento. Per farsene un’idea basta osservare le vetrine dei locali messinesi, molti dei quali hanno aderito all‘iniziativa di Confcommercio esponendo le proprie bollette in vetrina. Sono numerosi, inoltre, gli appelli dei diversi settori commerciali, a partire dall’ultimo lanciato circa un mese fa della Assopanificatori.

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