Anche a Messina si celebra il Transgender Day of Remembrance (TdoR), con una fiaccolata per ricordare le persone transgender che hanno perso la vita a causa della violenza transfobica. Ad organizzare la manifestazione, l’Associazione Arcigay “Makwan”. L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio contro ogni forma di discriminazione e di intolleranza.
Il Transgender Day of Remembrance è nato dal progetto web “Remembering Our Dead”, ideato dall’attivista transgender Gwendolyn Ann Smith a seguito dell’assassinio di Rita Hester. Dal 1999, anno in cui è stata organizzata una veglia a lume di candela in sua memoria a San Francisco, si celebra ogni anno in tutto il mondo. La manifestazione a Messina si svolgerà in forma statica domani, sabato 20 novembre, a piazza Municipio, dalle ore 18.00 alle 20.00.
A commentare l’iniziativa, sottolineandone l’importanza sociale a nome dell’intera Amministrazione De Luca, l’assessore alle Pari Opportunità, Alessandra Calafiore: «L’auspicio è che occasioni come questa possano contribuire a sensibilizzare la collettività e veicolare il messaggio del rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza, al fine di riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Le attitudini personali e l’orientamento sessuale non devono costituire motivo per aggredire, schernire, o negare il rispetto della dignità umana, in quanto lesivi di quei valori morali su cui si fonda una società civile e democratica».
I dati sulla violenza transfobica
Secondo i dati del progetto Trans Murder Monitoring pubblicato dall’associazione non-governativa Transgender Europe (TGEU), solo quest’anno sono state 375 le persone transgender e le soggettività ritenute non conformi di cui è stata documentata l’uccisione in tutto il mondo. Stiamo parlando, quindi, solo degli omicidi di cui si hanno i dati. Un numero comunque sottostimato, ma che segnala un aumento rispetto agli anni precedenti. Sempre analizzando i dati, possiamo vedere come i 96% delle vittime sia costituita da donne trans, il 58% sia sex worker e come in Europa il 43% sia composto da persone migranti.
L’Italia è il secondo paese d’Europa dopo la Turchia ad aver registrato il maggior numero di omicidi e crimini d’odio sulle persone transgender e gender non-conforming dal 2008 ad oggi.
(Foto © YANA PASKOVA | NYT)
(214)