Un ‘bocconcino’ da 55,1 milioni di euro che stava per sfuggire alla Ustica Lines e alla Caronte&Tourist, che, come si fa tra buoni amici, dovranno spartirsi in parti uguali la Siremar. Tre anni fa una sentenza del Tar e poi del Consiglio di Stato ne definì illegittima la cessione alla Compagnia delle Isole, di cui è azionista Mediterranea Holding, la cui maggioranza del capitale è nel portafoglio della Regione siciliana.
Oggi la Siremar è pronta al passaggio di proprietà alla compagnia trapanese Ustica Lines, della famiglia Morace, ed al 50% al gruppo Franza.
Per 55 milioni di euro, cifra che era già stata offerta dall’armatore trapanese quattro anni fa, ma l’offerta venne superata da “Compagnie delle Isole” con una procedura impugnata davanti al Tar e che la stessa Corte dei Conti definì illegittima perchè adottata con una cospicua fideiussione concessa della Regione Sicilia, allora guidata da Raffaele Lombardo. L’intervento, secondo la Corte, è da considerarsi alla stregua di un aiuto di Stato che di fatto avrebbe violato il principio di libera concorrenza a danno delle compagnie private – tra le quali Ustica Lines – che partecipavano al bando.
Presto il Consiglio di Amministrazione di Compagnia delle Isole, attuale proprietaria della Siremar, dovrebbe approvare la delibera per la cessione delle azioni ed il prossimo 30 aprile il Comitato si riunirà negli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico dove una semplice firma potrebbe concludere la procedura di acquisizione.
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