Villa Dante potrebbe accogliere un mercato rionale un giorno alla settimana. È questa la proposta del Consigliere Comunale Salvatore Sorbello che ritiene l’area verde nel centro di Messina luogo idoneo per i mercatali e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.
In una nota rivolta al sindaco Cateno De Luca, quindi, Sorbello chiede di «risolvere in modo definitivo la questione dei mercatali, i quali sono disposti a pagare quanto dovuto nella consapevolezza di dover versare, però, il giusto canone ed i ratei pregressi, se dovuti e con percentuali di morosità congrue, tenendo in considerazione che si è di fronte ad un servizio che sino ad oggi è stato insufficiente o inesistente sotto ogni profilo e che è coinciso temporalmente con un calo vertiginoso delle vendite».
«Si sollecita l’amministrazione a risedersi attorno al tavolo delle trattative con i commercianti per condividere la scelta di assegnazione di un’area centrale della città da destinare almeno un giorno su sei. Tale area – scrive il Consigliere Comunale – potrebbe individuarsi all’interno di una porzione di Villa Dante, ove, peraltro, già insistono servizi agli utenti, quali parcheggi e servizi igienici. La caratteristica di Villa Dante si presta, peraltro, anche per la vicinanza del Mercato Vascone, che tratta generi alimentari e ciò può servire da richiamo ad entrambe le attività commerciali. Si ricorda, altresì, la vicinanza della zona commerciale di Provinciale e del vicinissimo Viale San Martino. Inoltre, sono presenti in modo efficiente, logistico e funzionale sia il tram, che gli autobus di linea atm, i quali giungono frequenti e numerosi in quell’area».
«Pur comprendendo il periodo di forte tensione, che ci vede impegnati a dover verificare se ci siano ancora le condizioni per poter proseguire il percorso con Codesta amministrazione – conclude Salvatore Sorbello – la presente richiesta trova fondatezza nel carattere di urgenza che la stessa possiede, posto che dalle nostre scelte o non scelte dipenderà la sorte di oltre 100 famiglie di Mercatali che si ritroverebbero da un giorno all’altro senza un lavoro.
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