“Investire nell’infanzia è coltivare la vita”. Nell’ambito dei progetti per la Città a misura di bambini/e, l’Amministrazione comunale ha convocato per lunedì 16, alle 16.00, nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca, un incontro con educatori, artisti, creativi e tutti coloro che vogliono dare un contributo progettuale per la creazione di “Luoghi per crescere”. L’obiettivo è coinvolgere i soggetti interessati in un Laboratorio Urbano per la realizzazione di spazi pubblici destinati ai bambini che abbiano caratteristiche peculiari.
Al confronto saranno presenti gli assessori alla pubblica istruzione, Patrizia Panarello, all’urbanistica, Sergio De Cola, all’ambiente, Daniele Ialacqua, alle politiche di integrazione, Sergio Todesco, e alle politiche sociali, Antonino Mantineo.
I primi anni di vita del bambino sono cruciali perché possa mettere in gioco tutte quelle potenzialità che educazione, istruzione e cultura trasformeranno in abilità cognitivo/emotive e sociali che li renderà uomini e donne sani, maturi e consapevoli. Nei primi anni di vita assumono un ruolo fondamentale i genitori e tutti gli adulti che si prendono cura del bambino. Infatti, accanto ad un contesto familiare competente, ogni bambino ha bisogno di un ambiente fisico e sociale che accolga e realizzi in maniera adeguata il naturale desiderio di giocare, correre, esplorare, sperimentare. In assenza di ciò, è difficile che un bambino possa scoprire e realizzare tutto il suo potenziale, il quale rischia di rimanere sconosciuto o, addirittura, inibito.
Per realizzare armonicamente il proprio sviluppo, ogni bambino ha bisogno di contesti che lo mettono al centro con i suoi bisogni e richieste. Ecco perché è necessario ri-pensare e ri-costruire la città, a partire dai desideri e dalle necessità dei più piccoli: per garantire loro luoghi e spazi belli e sani in cui crescere. Ripensare la città nell’ottica delle generazioni più giovani significa anche investire su processi di rigenerazione urbana che restituiscano a tutti una migliore qualità della vita.
In questa direzione, i “Luoghi per crescere” sono spazi “recuperati” o ri-progettati, rigenerati, dedicati ai più piccoli e agli adulti che lì si prendono cura di loro. Sono luoghi pubblici, aperti, fruibili da tutti, sicuri, dove i bambini possano spontaneamente giocare, incontrarsi, sperimentare, apprendere, scoprire il bello. In tal senso, la rivalutazione del territorio urbano diventa risorsa per l’infanzia, la conoscenza e la trasformazione dei luoghi della città trasforma gli spazi fisici in spazi di immaginazione, di socialità, di condivisione e di “appropriazione”. Sono luoghi fortemente integrati con la città degli adulti – da vivere tutto l’anno – grazie alla mitezza del nostro clima. Tali spazi, in alcuni momenti, potranno arricchirsi di eventi dedicati all’infanzia, nel segno dell’arte e della creatività.
Gli eventi di “Merend’arte” si realizzeranno con la collaborazione con le associazioni, le professioni ed i talenti della nostra città. In altre occasioni, si caratterizzeranno come spazi (“Salut… iamoci”) dove i genitori e chi si prende cura dei bambini potranno incontrarsi per confrontarsi con esperti e rafforzare la propria capacità pedagogica nella promozione di comportamenti di salute. Pertanto, i “Luoghi per crescere” dovrebbero essere costruiti anche con il supporto e la creatività di artisti messinesi e dovrebbero essere affidati alla cura di tutti, per essere custoditi e vissuti dai piccoli.
Dopo una prima fase sperimentale, i “Luoghi per crescere”, potranno diffondersi su tutto il territorio, accanto agli altri luoghi “privati” o più strutturati (scuole, palestre, oratori, ecc) e diventare punti significativi della mappa di una nuova Messina, più giusta ed accogliente per tutti. Una città a misura di bambino, tutelando le esigenze, le idee e le reali necessità dell’infanzia, migliorerà la qualità della vita di tutti, a partire dalle fasce più deboli e meno visibili della popolazione. Riconoscere i bambini come soggetti titolari di diritti e garantire loro contesti attenti alla crescita affettiva, cognitiva e relazionale, non favorisce soltanto l’armonico e pieno sviluppo delle loro potenzialità, ma consente di diffondere la cultura dell’infanzia e sensibilizzare l’intera comunità sui loro diritti di cittadinanza.
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