Liceo Seguenza. La preside si scusa: «Non era mia intenzione offendere nessuno»

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La preside del liceo Seguenza si scusa per le frasi infelici che ha pronunciato davanti ai suoi studenti e che hanno scatenato un’ondata di polemiche sui social. Il sindaco di Messina, il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune e il Consigliere Comunale Sorbello sono solo alcune delle persone che hanno condannato il comportamento di Lilia Leonardi, schierandosi in difesa di ragazzi. Cateno De Luca aveva invitato pubblicamente la preside del liceo Seguenza a chiedere scusa e così  stato.

«Salve a tutti

sono Lilia Leonardi, la preside del Liceo Seguenza di Messina.

Voglio esprimere il mio dispiacere per quanto sta accadendo. La parte di video che circola in rete in questi giorni, relativa al mio discorso, contiene due infelici espressioni che involontariamente ho utilizzato e che potrebbero aver offeso alcune famiglie.

Non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno.

Io per prima sto male per tutto ciò e per l’immagine che la gente si è fatta di me.Ho sempre portato rispetto per ogni persona e per ogni tipo di lavoro. Il mio discorso non voleva sminuire nessuno e chi mi conosce lo sa. Anche se ammetto che effettivamente possa apparire così, a causa della scelta infelice di alcuni paragoni e di questo mi scuso. Nella mia esperienza di insegnante e poi di preside anche in scuole non di città ma di piccoli centri e di montagna ho incontrato studenti splendidi e famiglie davvero piene di valori.

Io stessa provengo da una famiglia non ricca, che ha fatto sacrifici per farmi studiare, perciò non potrei mai venir meno al rispetto verso persone con le quali mi identifico. Inoltre, sono stata preside, per anni, di un istituto professionale alberghiero e posso dire con orgoglio che ho lavorato con ragazzi pieni di passione e bravissimi nelle proprie materie di indirizzo. Conservo ancora nel cuore il loro ricordo.

Mi dispiace, quindi, di non essere riuscita a far passare il pensiero che in realtà volevo esprimere. Infatti, sono sempre preoccupata di non trovare i soldi per far funzionare la scuola, che necessita sempre di continui interventi che la Provincia non garantisce più da tempo.

Ecco perché nel momento dell’iscrizione sono costretta a chiedere alle famiglie il contributo di 50 euro.

Così come mi impegno quotidianamente a stimolare i miei ragazzi allo studio della lingua italiana, visto che l’invalsi ogni anno registra le differenze tra i risultati degli studenti del nord e quelli del sud, che risultano in posizioni peggiori.

Nello spirito del Natale che si avvicina, mi auguro che questo video serva a ricreare un clima sereno e di fiducia con tutti voi».

 

 

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  1. Le scuse ci stanno ma perché non si è scusata subito, forse perché le sue dichiarazioni infelici sono state criticate? E sono arrivate oltre lo stretto. Forse per paura di perdere la poltrona? Mi dispiace ma non credo siano sincere, neanche lontanamente un educatore deve fare paragoni infelici ma sopratutto denigratori.

  2. Non credo ad una sola parola…mi dispiace.
    Quello che hai detto ha un peso ben preciso e rappresenta un modo di essere e di concepire se stessi al di sopra di qualcun altro.
    Credo che tu potresti non essere una persona all’altezza di guidare una scuola frequentata da centinaia di ragazzi.
    Se fossi nella posizione di poterlo fare chiederei le tue dimissioni.
    Queste sono situazioni in cui non si può fare finta di niente.

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