Messina. Sono stati ufficialmente licenziati i dipendenti di Liberty Lines che, fino al 30 settembre scorso, garantivano l’operatività degli aliscafi attivi fra la città dello Stretto e Reggio Calabria.
Inutili gli interventi dei sindacati a tutela dei lavoratori e la richiesta del Consiglio comunale di Messina di un’interlocuzione tempestiva con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per risolvere la vicenda.
«È sconsolante – affermano Antonino Sciotto e Giacomo Nicocia, segretario generale della Ugl di Messina e segretario provinciale della Federazione Ugl Mare – che a distanza di ben 40 giorni non si ancora lontanamente giunti ad un accordo tra le parti, soprattutto a causa dell’indisponibilità dell’interlocutore principale, cioè il Ministro dei Trasporti, a cui indubbiamente spetta il compito di individuare e indicare un percorso per giungere al buon esito della vertenza».
Il licenziamento dei 72 marittimi di Liberty Lines sembra, al momento, essere definitivo. I sindacati(Federmar Cisal, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Usclac Uncdim e Ugl Mare) , ieri riuniti a Trapani nella sede dell’azienda, hanno firmato un verbale congiunto in cui invitano la società trapanese, che gestisce anche i collegamenti verso le Isole Eolie e le Egadi, «a valutare la possibilità di adottare soluzioni alternative ai licenziamenti annunciati».
Un’ulteriore possibilità per i dipendenti Liberty Lines, disoccupati a partire da oggi 10 novembre, potrebbe essere quella suggerita dal sindacalista di Uiltrasporti Michele Barresi ovverol’assunzione dei marittimi nell’azienda Blueferries che, temporaneamente, sta gestendo il trasporto con i mezzi veloci prima di competenza di Liberty Lines. Ovviamente si tratterebbe solo di una soluzione tampone in attesa che, teoricamente da gennaio 2019, subentri la nuova azienda concessionaria del servizio di collegamento fra Messina e Reggio Calabria.
Sulla vicenda si è espresso anche Pasquale Menella, segretario nazionale Ugl Mare & Porti, che nel ribadire la necessità di un incontro con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guarda al futuro degli ex dipendenti Liberty Lines chiedendo un incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la costituzione di «un tavolo deputato ad individuare le modalità di preservazione occupazionale del personale che per anni ha prestato servizio in riva allo Stretto».
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