Messina si aggiudica il primato, tra le scuole siciliane, per il numero di personale docente di ruolo che usufruisce dei benefici della legge 104, con il 19,56% sul totale del personale docente. A Ragusa va invece quello per il numero di dipendenti Ata che usufruisce, con la percentuale del 28,2%, dei benefici della stessa legge.
A Messina, in pratica, un insegnante su cinque (ben 1.833 sui 9.371 regolarmente in servizio) si avvale della legge 104.
Tra gli insegnanti, dopo Messina le province con più docenti con la 104 sono Ragusa e Trapani.
L’inchiesta era partita da Agrigento, dove era scoppiato il caso mediatico, ma Agrigento “si qualifica” solo quarta per il personale docente, va un po’ meglio, se così ironicamente si può dire, per il personale Ata, che vede Agrigento al secondo posto di questa ingloriosa classifica.
I dati sono stati resi noti dal ministero dell’Istruzione su iniziativa del sottosegretario, Davide Faraone, che ha avviato il monitoraggio.
“Pubblichiamo i dati del monitoraggio dei beneficiari della legge 104/92, monitoraggio che non è servito a oberare di lavoro dirigenti scolastici e uffici scolastici regionali ma a fornirci una fotografia della situazione”, ha spiegato il sottosegretario Faraone.
Il sottosegretario avviò la procedura di verifica dopo lo scalpore suscitato dall’inchiesta avviata dalla Procura di Agrigento che voleva far chiarezza, appunto, sull’assenteismo determinato dalla legge 104. Questa legge prevede agevolazioni innanzitutto concedendo permessi retribuiti a chi soffre di disabilità e patologie gravi o ha parenti malati o invalidi da assistere; inoltre, la stessa, offre la possibilità di prestare servizio vicino a casa.
Un dato nazionale: la Sicilia risulta terza tra le regioni italiane per percentuale di insegnanti di ruolo beneficiari della legge 104, superata solo da Umbria e Sardegna, “solo” quinta, invece, per incidenza di beneficiari della legge 104 sul personale Ata di ruolo, dopo Umbria, Sardegna, Lazio e Puglia.
Mimma Aliberti
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