Topi, zecche e spazzatura: questi i motivi, i soliti motivi, che ieri pomeriggio hanno spinto gli abitanti di Fondo Saccà all’ennesima protesta. Hanno bloccato per oltre un’ora la via La Farina, protestando per le pessime condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere.
Per cercare di mediare sono giunti sul posto l’assessore al Risanamento, Sebastiano Pino, e il presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, che hanno rassicurato i manifestanti promettendo che, da stamane, il Comune metterà a disposizione le proprie ruspe per iniziare le opere di bonifica della zona.
Non si fanno attendere le attestazioni di solidarietà e le reazioni politiche, anche da chi questa situazione l’ha denunciata da tempo.
Il consigliere comunale, Libero Gioveni, solidale agli abitanti di Fondo Saccà, ha chiesto alla IV Commissione consiliare Risanamento «un urgente sopralluogo da effettuare sui luoghi per accertare tutte le criticità denunciate dagli abitanti, al fine di presentare un dettagliato dossier all’Amministrazione per l’adozione dei necessari provvedimenti, sia a breve che a lunga scadenza».
«Si tratterebbe tra l’altro − spiega Gioveni − del primo sopralluogo della Commissione che, nonostante a più riprese abbia trattato con dovizia in questi 2 anni di mandato le numerose questioni del Risanamento, non ha ancora “toccato con mano” le tante criticità dei vari ambiti, per i quali io stesso ho chiesto che, dopo 20 anni dal varo della delibera che li ha costituiti, vengano ormai “ridisegnati” accorpando le zone rimaste da risanare».
«È opportuno precisare, tuttavia − prosegue il consigliere −, che le visite “fuori palazzo” della Commissione non devono assolutamente alimentare facili speranze alle tante famiglie che vivono in uno stato estremo di disagio abitativo e sociale o, peggio ancora, innescare le classiche e rischiose “guerre tra poveri”, men che meno ai nuclei di Fondo Saccà che, però, dopo le promesse di Accorinti di inizio mandato (attendono ancora il campo da calcetto), meritano forse più di altri risposte certe o rassicurazioni quanto meno su degli interventi “tampone” per rendere più accettabile la loro dimora in questa fetta di territorio».
«L’auspicio, pertanto − conclude Gioveni −, è che la redazione di mirati dossier a cura della Commissione Risanamento nelle più disparate zone degli attuali 7 ambiti, possa contribuire ad accelerare l’avvio di provvedimenti risolutivi da parte di un’Amministrazione che, anche in questo settore, fatto salvo il bando per l’acquisto di alloggi sul mercato, non ha ancora invertito la rotta».
Nicola Cucinotta, consigliere comunale, aveva già “predetto” questa situazione e, lo scorso 23 aprile, con un’interrogazione all’Assessore Ialacqua e a Messinambiente aveva richiesto interventi di bonifica.
«Ieri pomeriggio si è assistito alla replica di un film già visto – scrive Nicola Cucinotta −, infatti, gli abitanti di Fondo Saccà sono tornati a chiedere interventi di pulizia e bonifica in un’area in cui vivere è diventato impossibile. Il problema è sempre il medesimo. Quello di ieri, di oggi e si auspica non sia più quello di domani. Ma se non si mantengono le promesse fatte è lecito aspettarsi che prima o poi scoppi la protesta. E anche la protesta è sempre la stessa».
«Come in altre occasioni – spiega il Consigliere comunale − gli esasperati abitanti di Fondo Saccá si sono posizionati in mezzo alla strada e hanno bloccato il traffico. Gli abitanti di Fondo Saccà sono tornati a protestare in strada per chiedere pulizia e interventi di bonifica nella zona che da sempre versa in uno stato di degrado e sporcizia. Per oltre un’ora hanno impedito il passaggio a bus e mezzi di ogni tipo, sul posto è stato necessario l’intervento della Polizia Municipale e dei Carabinieri. A gran voce hanno chiesto ancora una volta che il Comune vada a ripulire Fondo Saccà perché non ce la fanno a vivere in mezzo ai detriti, alla sporcizia, alle carcasse di animali, all’amianto».
«Forse − conclude Nicola Cucinotta − se l’amministrazione nelle persone dell’assessore Daniele Ialacqua e dell’assessore Sebastiano Pino, avessero posto in essere quanto richiesto, ad entrambi, dal sottoscritto il 23 aprile 2015, ieri gli abitanti di Fondo Saccà non sarebbero tornati a protestare perché qualcuno preventivamente avrebbe dato loro delle risposte. E ce n’era di tempo per programmare gli interventi dal mese di aprile ad oggi».
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