Le Mamme del Borgo: in cucina per promuovere il turismo con i sapori di Sicilia

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Un gruppo di donne residenti nella Valle dell’Alcantara ha deciso di prendere i turisti per la gola (è proprio il caso di dirlo!). Ecco l’iniziativa delle Mamme del Borgo del comune di Motta Camastra, in provincia di Messina, che promuovono il turismo locale attraverso un progetto di cucina casalinga diffusa.

Incentivare il turismo per contrastare l’abbandono del paese attraverso una serie di attività che vedono al centro la cucina casalinga locale. È questo l’obiettivo di un gruppo di donne siciliane che a partire dal 2016, ispirandosi ad un’iniziativa analoga in Puglia, ha deciso di dar vita al progetto di cucina diffusa “Le Mamme del Borgo” di Motta Camastra, piccolo comune messinese arroccato sui monti della valle dell’Alcantara, famosa per il sito naturalistico delle Gole.

In cosa consiste il progetto? In pratica le cucine di un borgo si uniscono per offrire ai turisti ricette tradizionali, sapori genuini e casalinghi. Un modo per dare un contributo concreto ad un’economia in sofferenza, come quella del borgo oggi a rischio spopolamento, così come molti altri piccoli comuni italiani ricchi di risorse ma in stato di abbandono o semi abbandono.

Per saperne di più di questa iniziativa abbiamo parlato con Mariangela Currò, referente del gruppo delle mamme.

Com’è nato il progetto “Le Mamme del Borgo”

«Tramite internet sono venuta a conoscenza dell’esperienza delle donne di Triacase Porto, in provincia di Lecce, che hanno avviato il loro progetto di cucina casalinga diffusa e hanno registrato il marchio “Le Mamme del Borgo” definendo il loro progetto un perfetto binomio tra street food e home restaurant. Ho deciso quindi di contattarle per capire come replicare l’iniziativa nel nostro comune. Quindi con un gruppo di mamme (oggi siamo 8) abbiamo costituito un’associazione culturale, abbiamo individuato una zona e abbiamo chiesto al Comune l’autorizzazione ad utilizzarla e ad occuparcene: pensiamo noi alla pulizia, alla manutenzione e all’abbellimento di questa parte del paese dove si trovano le case in cui abitano alcune delle mamme».

Qual è l’obiettivo del progetto?

«Lo scopo è quello di tramandare le ricette tradizionali, favorire l’economia del posto e far vivere questi paesi che si stanno spopolando sempre più. Abbiamo cercato di fare qualcosa per animare il luogo in cui viviamo e abbiamo individuato nel pranzo un momento che unisce e attira tutti, perché la tavola è l’occasione in cui ci incontra e riunisce».

Come funziona, in pratica?

«A gruppi ci dividiamo nelle nostre case e in ognuna di queste prepariamo le varie portate: in una casa alcune mamme preparano gli antipasti, in un’altra si prepara il primo, il secondo e così via. I turisti che lo desiderano possono partecipare alla preparazione dei pasti imparando così a cucinare alcuni piatti tipici della zona come la caponata o i maccheroni.

Davanti alle case, poi, ci sono degli spazi dove noi sistemiamo sedie e sgabelli, i turisti fanno quindi il giro delle case e noi li serviamo».

Offrite questo servizio tutto l’anno o solo in alcuni periodi?

«Principalmente dalla primavera fino al mese di ottobre, quando qui si tiene la sagra della noce, che chiude la stagione calda. Poi arriva il freddo ed è complicato pranzare fuori. Eppure riceviamo richieste anche in pieno inverno! In questo caso si mangia al chiuso grazie alla generosità di una persona del posto che ha messo a disposizione la sua casa».

Da chi ricevete le richieste?

«Molte richieste arrivano dagli escursionisti che visitano le Gole dell’Alcantara e in generale questa zona. Proprio noi abbiamo proposto dei trekking qui intorno al paese, accompagnati da alcune di noi. Questo perché la nostra finalità non è solo quella di “vendere il pranzo” alle persone: vogliamo far trascorrere una giornata in un posto a loro fino a quel momento sconosciuto.

Spesso sono poi i gestori dei b&b della zona che suggeriscono ai loro ospiti di provare l’esperienza della cucina diffusa delle Mamme del borgo».

Cosa puoi dirci di Motta Camastra?

«Motta è un comune di circa 600 abitanti arroccato, quasi incastonato, su una roccia e per questa posizione particolare attira molti persone. Nel nostro comune inoltre ricade la cascata principale delle Gole dell’Alcantara. Andando alle Gole quindi molte persone notano Motta Camastra e arrivano così da noi. Inoltre nel ’72 qui sono state girate alcune scene del film “Il Padrino”, anche se sono più note quelle girate a Savoca».

Alessandra Profilio

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