Sono i simboli dello Stretto di Messina, con i loro “colli” lunghi, agili e veloci le Feluche attraversano i nostri mari a caccia di pescespada, a bordo è possibile trovare anche dei turisti che hanno voglia di vivere un’esperienza unica e inimitabile. Per tutelare queste imbarcazioni e la tradizione di questa pesca, è stata anche fatta una legge (nel 2020), che prevede incentivi per i pescatori, formazione e promozione turistica.
La prima firmataria della legge è stata la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, che adesso si chiede dove siano finiti gli interventi a favore delle tradizionali imbarcazioni messinesi e invia due interrogazioni urgenti all’Assemblea Regionale Siciliana. «Trascorso oltre un anno e mezzo – scrive la pentastellata –, dove sono andati a finire gli interventi previsti dalla legge?».
Che fine hanno fatto gli incentivi per le Feluche?
A chiederlo è la pentastellata Valentina Zafarana che presenta due interrogazioni all’Ars. «Dove sono andati a finire tutti gli interventi previsti dalla legge regionale? Oltre a incentivi ai pescatori – si legge nella nota –, formazione e promozione turistica, è previsto l’avvio della procedura per chiedere il riconoscimento Unesco».
Le Feluche dello Stretto a settembre 2020 erano state anche protagoniste del TravelExpo e proprio in occasione dell’evento, la Zafarana aveva detto: «La presenza delle Feluche al Travelexpo testimonia l’interesse da parte dell’assessorato regionale su una tradizione unica nel suo genere, con grandi potenzialità di crescita, che si concretizzerà a breve con l’emanazione di specifici bandi per la formazione rivolti a giovani di età compresa fra i 18 e 40 anni». Ancora però nulla è stato fatto.
«All’interno della legge (approvata il 2 marzo 2020) – vi sono lo sviluppo di attività per diversificare il reddito dei pescatori, incentivi alla ricerca scientifica e storica sulla pesca tradizionale del pescespada e altre specie, formazione per gli operatori, campagne di informazione, la creazione di un marchio specifico, la promozione culturale e turistica. Inoltre, lo stesso decreto contempla l’avvio di una procedura per ottenere dall’Unesco il riconoscimento del sistema di pesca delle feluche come patrimonio immateriale dell’umanità. Nelle intenzioni doveva essere un volano per questo settore produttivo, ma sono passati ben nove mesi e non si hanno notizie precise su quanto sia stato realizzato o avviato.
Ho presentato questi atti parlamentari – continua la Zafarana – proprio per chiedere e sollecitare l’assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea affinché dia esecuzione, in modo completo e punto per punto, al decreto assessoriale che applica la legge di tutela, valorizzazione e promozione della pesca storica delle feluche, ormai vigente dal 2019.
Come sappiamo, è un comparto produttivo tradizionale e caratteristico del nostro territorio, che merita attenzione forte. Con questi atti parlamentari ho voluto sollecitare l’assessore Scilla affinché informi il parlamento e quindi i cittadini di quale sia lo stadio di applicazione del decreto. Abbiamo votato una legge, c’è il decreto di attuazione, ora bisogna passare ai fatti e spetta al governo applicare la normativa».
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L’unica attività quella di un Mastro d’Ascia in via Don Blasco a Messina, che ancora costruisce e manutiene le FELUCHE, viene cancellata dalle scelte scellerate del PUDM (Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo). Nei prossimi giorni il Consiglio Comunale dibatterà sul Piano; ci si augura che venga attenzionata per essere reinserita nel PUDM.