Aggiudicati i lavori per contrastare l’erosione costiera lungo il litorale di Messina che va da Galati Marina a Santa Margherita, la consigliera comunale del Gruppo Misto, Giulia Restuccia, pone però l’attenzione sulla zona Nord del villaggio di Galati: «Si lavori per difendere tutta l’area».
La notizia è di qualche giorno fa: l’Ufficio contro il Dissesto Idrogeologico della Regione Siciliana ha aggiudicato i lavori di messa in sicurezza del litorale che da Galati Marina arriva fino alla foce del torrente Santo Stefano. Tra gli interventi previsti, la realizzazione di quattordici pennelli ripascitori e di una scogliera costituita da un’unica pezzatura di massi disposti in triplo strato.
La consigliera comunale del Gruppo Misto, Giulia Restuccia, chiede all’Amministrazione Basile di prevedere interventi che coprano tutta la zona, compresa l’area più a Nord: «È notorio – segnala –, che gli interventi in difesa delle coste, per la salvaguardia dei fenomeni di erosione, nella maggior parte dei casi, possono ostacolare la libera propagazione del moto ondoso e causare alterazioni nelle aree costiere limitrofe».
«In prossimità delle aree che si stanno proteggendo – aggiunge –, la realizzazione delle opere di difesa, provoca alterazioni del trasporto litoraneo, tipicamente caratterizzato da accumuli nella zona protetta e perdite nelle aree limitrofe. Tale fenomeno, a parere della sottoscritta, si sta verificando nell’area Nord di Galati Marina, in quanto non si è pianificato e realizzato un intervento complessivo, ma solo opere parziali, senza una visione estesa a tutta l’area, per cui si stanno verificando gli effetti erosivi a Nord, che mettono a repentaglio l’incolumità dei residenti e creano problemi alle abitazioni e alle strutture connesse».
Restuccia chiede quindi di sollecitare gli Enti competenti per la realizzazione di analoghi interventi nella zona Nord del villaggio, considerato che «sono state stanziate delle somme per la realizzazione di opere a difesa della zona costiera Galati Nord e, considerato altresì, l’urgenza di eseguire tutte le opere necessarie per prevenire i gravi rischi e l’impiego di maggiori risorse economiche, per curare i possibili ulteriori danni a cose e persone».
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