I lavori di risanamento nella zona Tremonti “Casa Nostra” dovrebbero terminare entro la fine del prossimo anno, ma il condizionale è d’obbligo perchè, a quanto pare, le ruspe si sarebbero fermate. A denunciare tutto sui social è il comitato RisaniAmo Casa Nostra, che in un post afferma che la ditta incaricata, ad un anno esatto dall’inizio, avrebbe interrotto le operazioni. La ragione? ” Le lungaggini degli uffici comunali non hanno permesso l’erogazione di due stati di avanzamento dei lavori – si legge nel post pubblicato dal Comitato – inoltre l’anticipo del 10%, previsto per legge, non è ancora stato pagato.
Prima di fermare i lavori la ditta ha ultimato l’impianto d’illuminazione, di cui si aspetta l’allaccio all’Enel, ed ha completato buona parte del Parco urbano. Il Comitato RisaniAmo Casa nostra, riunito in assemblea, esprime la forte preoccupazione che, in assenza di interventi immediati da parte del Segretario e Direttore Generale Antonio Le Donne, dell’assessore al risanamento Sebastiano Pino e del Sindaco Renato Accorinti, possano crearsi le condizioni per un blocco definitivo dei lavori.
E’ da tempo che chiediamo nelle sedi opportune che s’intervenisse; è chiedere troppo?”.
Ma se da un lato il Comitato denuncia l’interruzione dei lavori, dall’altro l’assessore al Risanamento Sebastiano Pino, da noi contattato, smentisce e afferma: ” Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del consorzio di imprese a cui è stata affidata la costruzione del Parco urbano, su uno stop dei lavori”.
Nessuna ufficialità dunque, ma Pino ammette che qualche problema nell’erogazione di quanto dovuto alla ditta c’è: ” Abbiamo ricevuto un sollecito per il pagamento ed è in corso una verifica per capire se ci siano stati intoppi burocratici e risolvere la questione in tempi brevi, ma ribadisco che non mi è giunta alcuna comunicazione ufficiale sulla effettiva interruzione degli interventi nella zona”.
La storia di ” Casa Nostra ” è fatta di cattiva politica, di saccheggio indiscriminato del territorio, di cemento e di lacrime, quelle degli abitanti delle 13 palazzine che sono state evacuate e poi buttate giù. Il dissesto idrogeologico era troppo grave, le case andavano abbattute, perchè lì le case non ci dovevano proprio stare. Poi finalmente la luce. Quella che in zona chiamavano la Piazza della Vergogna presto sarebbe diventata la Piazza della Bellezza. I lavori erano stati appaltati nell’aprile del 2015, ma l’iter aveva subito uno stop con un primo ricorso al Tar e un secondo al Cga. Entrambi persi.
Finalmente le ruspe si vedono a Tremonti. Iniziano gli interventi di riqualificazione e la costruzione del Parco Urbano che restituirà dignità all’intera zona e ai suoi abitanti. Il progetto prevede la realizzazione di un anfiteatro, un campetto di bocce e un altro polivalente, che insieme ai gazebo previsti, alle panchine e agli spazi verdi, daranno respiro all’area da sempre soffocata dall’edilizia sfrenata.
Oggi un nuovo stop, sia pure non ancora reso ufficiale, ma comunque sintomo che la macchina del risanamento di “Casa Nostra” si è inceppata, con la speranza che sia solo un problema da poco e che possa ripartire al più presto. Dopo decenni di cattiva politica, cemento e lacrime, la gente di Tremonti non sopporterebbe oltre.
Marika Micalizzi
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