Scoppia la polemica a Messina tra Nino Principato e il Servizio Politiche Energetiche del Comune. Perché? A causa della rimozione e sostituzione di due lampioni in stile «eclettico post-Liberty» degli anni ’30 fino a poco tempo fa posizionati di fronte all’ex Banca d’Italia. L’architetto ha parlato di «attentato al patrimonio storico-artistico» della città, ma da Palazzo Zanca arrivano dei chiarimenti.
Ieri la denuncia, con un post su Facebook, da parte di Nino Principato, componente del CdA dell’Ente Teatro per il Comune di Messina, che aveva chiesto l’intervento del sindaco Cateno De Luca, al fine di rimuovere i «due anonimi e bruttissimi pali d’acciaio»; oggi la replica del Servizio Politiche Energetiche e la controreplica dell’architetto.
Il Servizio Politiche Energetiche del Comune: «Intervento disposto in relazione alla condizione di stabilità»
Il Servizio Politiche Energetiche del Comune ha replicato alle affermazioni di Principato con un post pubblicato sui social, precisando che: «L’intervento è stato disposto in relazione alla condizione di stabilità di parte di detti sostegni, che peraltro non risultavano manutenibili per gli aspetti elettrici. I sostegni debitamente rimossi sono al momento opportunamente custoditi pressi deposito della società che gestisce il servizio di pubblica illuminazione, al fine di effettuare “nel più pieno e totale rispetto” degli stessi quegli interventi che a seguito dei quali saranno restituiti alla loro sede originaria pienamente funzionanti. I pali istallati hanno carattere temporaneo. Dispiace che la fattività abbia dato luogo a levate di scudo, senza preventiva informazione, da parte di chi pensa di salvaguardare una memoria storica senza essersi mai occupato delle condizioni in cui detti elementi versavano».
La controreplica di Principato
Immediata la controreplica di Nino Principato, che prende atto di quanto comunicato e aggiunge: «Voglio solo ricordare che lo stesso settore della Pubblica Illuminazione, nel 2017, eliminò tutti i pali della pubblica illuminazione della stessa tipologia e dello stesso periodo di quelli asportati davanti alla ex Banca d’Italia, che contornavano i portici di piazza Lo Sardo-del Popolo nel maggio 2017, sostituendoli con i brutti pali attuali. In merito, il consigliere comunale Libero Gioveni inviò un’interrogazione al sindaco Renato Accorinti per conoscere, tra l’altro, “i reali motivi che hanno portato alla sostituzione dei vecchi pali in ghisa di Piazza del Popolo; quale destinazione abbiano avuto gli stessi pali e le loro modalità di smaltimento”: non ottenne nessuna risposta e, dopo quasi 5 anni, gli antichi pali non sono più tornati al loro posto! A buon intenditore…».
(1917)