Un’iniziativa che passerà certo alla storia quella di Fortunato Currò, 50 anni, il primo cittadino a presentare una denuncia contro la raffineria di Milazzo, le cui esalazioni mettono in allarme i residenti. «Siamo stanchi di doverci chiudere in casa per sfuggire agli odori nauseabondi emanati dalla fabbrica» protesta Currò. E chiede attraverso i legali Antonio Giardina e Roberto Di Pietro, in sede civile, un risarcimento dei danni, patrimoniali e non, che ammonterebbe a circa 250 mila euro. «Non chiedo solo il risarcimento del danno — aggiunge il cittadino — ma, soprattutto, un’azione inibitoria che faccia cessare questa situazione ormai insopportabile che minaccia il diritto alla salute: chi subisce questo stato di cose, non deve necessariamente accusare una patologia conclamata e accertata da un certificato medico o da una cartella clinica. Gli odori condizionano la vita di ognuno, sia in termini relazionali che di godimento della proprietà privata». Certamente la denuncia di Currò ha fatto da apripista e probabilmente a questa faranno seguito altre azioni intraprese da cittadini ormai stanchi di fare i conti con una realtà problematica e rischiosa. Intanto l’iniziativa di Fortunato Currò ha trovato il sostegno di alcuni tecnici ed esponenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, e sul fronte politico dei Verdi.
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