La Protezione Civile lancia l’allarme sui possibili rischi di emissioni gassose nel mare dell’isola di Vulcano (Eolie) e chiede di valutare l’ipotesi di vietare la balneazione ad “Acque calde” e impedire l’accesso in zona.
“Gas inodore ed eventualmente letale” comunica il Dipartimento di Protezione civile, attraverso una nota, al Comune di Lipari e alla Regione siciliana, all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alla Guardia costiera, alla Capitaneria di Porto e alla Prefettura di Messina.
Per il dipartimento, infatti, il tratto di mare antistante l’area in cui si effettuano i bagni di fango, chiamata ‘acque calde’, dovrebbe essere interdetta poiché in essa possono prodursi emissioni di gas letali che, soprattutto in assenza di vento, ristagnano nell’aria.
“Un pericolo per i bagnanti” – avverte la Protezione Civile – che aggiunge che l’ odore di zolfo che caratterizza la baia di Levante potrebbe nascondere quello delle emissioni di anidride carbonica.
A riprova dell’allarme lanciato dalla protezione civile, inoltre, c’è il caso del bimbo francese che lo scorso 14 aprile, con i genitori in vacanza sull’isola, ebbe un malore mentre giocava sulla spiaggia di acque calde. Svenne. In ospedale gli riscontrarono avvelenamento da anidride carbonica, della quale, fu detto, ce n’era elevatissima concentrazione nell’aria.
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