Un tuffo nel mito è quello che Vinicio Capossela ha regalato ai suoi follower su Instagram ieri sera con un post che ritrae il Colapesce di Guttuso dipinto nella parte interna del Teatro Vittorio Emanuele. Un post scritto ad arte (è proprio il caso di dirlo) che trasmette tutta la magia e l’unicità di Messina «città di miraggi, di aedi, di pescatori magici, di Pilone e di terra che trema». Una città che spesso dimentica di aver visto nascere artisti e di aver ispirato poemi e leggende, «fondata da giganti e retta da un Colapesce».
È una Messina legata al mito quella del post del cantante su Instagram non solo per la sua storia ma anche per le sue architetture, i suoi luoghi d’arte: “Il teatro Vittorio Emanuele è sempre stato un miraggio, mai raggiunto in questi anni, e da quello iniziamo: dallo stretto, giacché le ombre nell’inverno sono la strettoia dalla quale tutti gli spettri, devono passare – ricordi e leggende incluse.”
E infine Capossela chiude sullo Stretto, il posto – scrive – dove gli asini e i muli arriveranno per congiungersi ai «pesci, sante vergini, creature degli abissi e “gettati a mare”».
Un modo di leggere Messina che purtroppo spesso dimentichiamo e che, l’arte e i veri artisti possono e devono ricordarci. Che sia attraverso un post su Instagram o un concerto o una mostra, poco importa. È importante, anzi, indispensabile, tenerlo sempre a mente.
(496)